18 Aprile 2024

Intesa San Paolo lancia l’opa su Ubi Banca

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Intesa San Paolo lancia un’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sul capitale di Ubi Banca. Intesa Sanpaolo offrirà 17 azioni di Intesa ogni 10 azioni di Ubi Banca portate in adesione all’offerta. Il premio è del 27,6% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni di Ubi alla chiusura del 14 febbraio scorso. Secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, si terrà domani il cda di Ubi banca che discuterà dell’ops promossa da Intesa San Paolo.

Intesa Sanpaolo sottoporrà all’assemblea degli azionisti, convocata in seduta straordinaria a Torino il prossimo 27 aprile, la proposta di attribuzione al consiglio di amministrazione della facoltà di aumentare il capitale a servizio dell’offerta pubblica di scambio sulla totalità del capitale di Ubi Banca, secondo quanto resto noto dalla banca in una nota.

L’offerta pubblica di scambio volontaria promossa da Intesa Sanpaolo “ha come obiettivo strategico il rafforzamento della sostenibilità della creazione di valore per tutti gli stakeholder (le parti interessate, ndr) con un’unione basata su modelli di business affini e su valori condivisi, che non presenta complessità significative anche in considerazione della comprovata capacità di Intesa Sanpaolo di realizzare integrazioni”, si legge in una nota.

Il perfezionamento dell’operazione, atteso entro la fine di quest’anno e subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti, permetterà al futuro gruppo di “rafforzare il supporto all’economia reale e sociale consolidando il proprio ruolo di prima banca italiana con quote di mercato di circa il 20% in tutti i principali settori di attività, accrescendo la creazione e distribuzione di valore con la realizzazione di importanti sinergie senza costi sociali e con la riduzione del profilo di rischio senza costi straordinari per gli azionisti”.

Con il perfezionamento dell’operazione, Intesa Sanpaolo prevede un aumento dell’utile per azione, con sinergie a regime, pari a circa il 6% rispetto all’utile per azione 2019 di Intesa Sanpaolo.

La redditività del gruppo risultante dall’operazione beneficerà di sinergie annue prima delle imposte attese di 730 milioni di euro a regime, 680 milioni entro il 2023 e altri 50 milioni entro il 2024, di cui 510 milioni da costi e, tenendo conto delle dissinergie, 220 milioni da ricavi. Le sinergie di costo sono previste derivare per circa 340 milioni dalle spese per il personale, a seguito di uscite esclusivamente volontarie di circa 5mila persone e di assunzioni di 2.500 giovani, nel rapporto di un’assunzione ogni due uscite volontarie. I restanti circa 170 milioni di sinergie di costo riguardano le altre spese amministrative.

Intesa Sanpaolo prevede un utile netto del gruppo nato dall’operazione superiore a 6 miliardi di euro dal 2022. Per accelerare il raggiungimento degli obiettivi industriali dell’operazione “ritiene prioritario procedere, nei minori tempi possibili”, con il delisting di Ubi Banca e con la successiva fusione tra le due banche.

Intesa Sanpaolo e Bper Banca hanno sottoscritto un accordo vincolante, per prevenire il sorgere di situazioni rilevanti ai fini antitrust sull’offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca, che prevede la cessione di un ramo d’azienda costituito da un insieme di filiali del gruppo risultante dall’operazione, nell’ordine di 400-500 filiali, e dai rispettivi dipendenti e rapporti con la clientela, per un corrispettivo in denaro pari al 55% del patrimonio in termini di Common Equity Tier 1 del ramo.

“L’operazione che annunciamo apre un nuovo capitolo della storia di questo gruppo: vogliamo unire due eccellenze del nostro sistema bancario – Intesa Sanpaolo e Ubi Banca – per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva”, afferma in una nota il Consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Grazie a questa operazione, sottolinea, “la banca che nascerà dall’integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi potrà essere uno dei leader del sistema bancario europeo. L’ammontare degli impieghi sarà di circa 460 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani affidano alla nuova banca supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro: queste cifre esprimono tutta la forza dell’economia italiana, le capacità del nostro sistema imprenditoriale e la solidità del patrimonio delle nostre famiglie”.

Intanto Ubi Banca torna agli scambi a Piazza Affari dopo essere stata sospesa a seguito dell’offerta pubblica di scambio annunciata da Intesa Sanpaolo. Il titolo di Ubi balza del 27,6% a 4,46 euro, mentre Intesa Sanpaolo guadagna il 2,26% a 2,59 euro.

Speriamo che il cda e il managnent di Ubi consideri positivamente l’operazione“, ha affermato Messina. “Non c’è modo – aggiunge – di fare queste operazioni diversamente. Non é stata concordata ma la nostra attitudine verso Ubi è amichevole. La riteniamo la miglior banca insieme a noi. Amichevole anche per gli azionisti”.

“Questa è storia di grandissimo orgoglio di paese. L’offerta è verso gli azionisti. La maggior parte del capitale è in mano a investitori, non credo che ci possano essere destini diversi da quelli di essere favorevoli verso Intesa”, ha sottolineato Messina. “Non ho sentito Palazzo Chigi, ieri sera ho sentito il ministro Gualtieri per infornarlo”, ha affermato il ceo di Intesa.
Operazione concepita in modo geniale che valorizza al massimo le componenti delle due entità e perché coinvolge altre parti esterne e risolve problemi antitrust. Non era operazione facile”, ha detto il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro in conferenza stampa presentando l’ops su Ubi Banca.

Un minuto dopo aver diffuso il comunicato ho “chiamato Victor Massiah per informarlo della decisione e illustrargli l’operazione. Stamattina ho sentito Letizia Moratti”. Cosí Carlo Messina. “Massiah mi ha detto che si sentiva in imbarazzo essendo in presenza della presentazione del piano.Mi ha detto che ci risentiremo. Conosco molto bene sia Victor che Letizia Moratti, sono persone di grande signorilità. Poi ho chiamato Bazoli che non sapeva nulla di quanto stavamo facendo. La nostra offerta si rivolge agli azionisti ma loro non li ho sentiti e non ho intenzione di sentirli”.

L’offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca fa ripartire il risiko nel settore bancario. Una mossa a “sorpresa” che “creerà valore per tutti” spiega il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che agli analisti assicura che la sua banca non ha “nessuna intenzione di aumentare” un prezzo che “ci sembra già equo”.

L’operazione è stata accolta positivamente dalla Borsa con il titolo di Intesa, che ha avuto come advisor Mediobanca, che sale 2,4% a 2,6 euro e Ubi (+22,6%) a 4,28 euro. Per ogni 10 azioni di Ubi Banca portate in adesione all’offerta saranno corrisposte 17 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione, valorizzando quindi Ubi 4,86 miliardi di euro. La cifra corrisponde ad un premio del 27,6% sui valori di Borsa di venerdì 14 febbraio pari a 3,3333 euro. L’operazione apre un “nuovo capito della storia di questo gruppo”, ha aggiunto Messina.

Dall’operazione nascerà la terza banca europea per capitalizzazione di mercato, che salirà a 48 miliardi di euro, e la settima per ricavi, a quota 21 miliardi, con impieghi per circa 460 miliardi di euro e 1,1 trilioni di euro di risparmio degli italiani in gestione. L’operazione non avrà nessun impatto per gli azionisti a cui Messina assicura un dividendo di 0,2 euro sul 2020, superiore a 0,2 euro sul 2021, con l’impegno, anche nel futuro, a mixare alte cedole e un solido capitale.


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