
Un centro medico per pazienti di ebola costruito da militari britannici e gestito dall’Australia ha aperto ieri in Sierra Leone vicino alla capitale Freetown. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri australiano Julie Bishop, precisando che in linea con la migliore pratica, i pazienti saranno diretti al centro, che comincerà le operazioni con cinque letti. “Le operazioni saranno gradualmente intensificate fino alla piena capacità di 100 letti, secondo strette linee guida per assicurare che le procedure di controllo dell’infezione operino con efficacia e che siano in funzione personale qualificato e pratiche di sicurezza.
In novembre l’Australia ha stanziato 20 milioni di dollari australiani (14 milioni di euro) in favore della compagnia privata australiana Aspen Medical per gestire il centro, dopo un periodo di critiche secondo cui il governo non agiva con abbastanza sollecitudine per aiutare a fermare la diffusione del letale virus. Bishop ha annunciato che lo stanziamento è stato aumentato a 25 milioni di dollari.
Il primo gruppo di personale medico australiano di 17 elementi che opererà nel centro è partito due settimane fa, e un secondo gruppo è partito lo scorso weekend. “Il centro è attualmente gestito dal primo gruppo di personale clinico australiano, affiancato da elementi locali addestrati”, ha detto Bishop, che ha accolto con soddisfazione il contributo del governo neozelandese di 24 operatori medici e di 2 milioni di dollari.
“I tassi di contagio dell’ebola rimangono molto alti in Sierra Leone, specie a Freetown, dove è situato il nuovo centro, e nei dintorni. Le capacità di trattamento e di isolamento continuano a essere una componente critica della risposta internazionale”, ha aggiunto.