I miliziani dello Stato islamico sono riusciti a conquistare la storica città di Palmyra in Siria, dove ci sono siti archeologici patrimonio dell’Unesco di inestimabile valore storico e artistico.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani teme che i terroristi possano demolire questi siti così come hanno fatto in Iraq, dove sono state distrutte aree di raro pregio antecendenti allo stesso Islam.
Lo stesso Osservatorio ha riferito che nelle ultime ore l’Isis ha preso il controllo della città di Tadmor (Palmyra) e la tv satellitare al-Jazeera ha mostrato le immagini dell’ingresso dei jihadisti nel sito archeologico della città siriana. Ampie zone della Siria settentrionale e orientale sono nelle mani dei jihadisti.
Attualmente, secondo le notizie dell’Osservatorio, i jihadisti hanno il controllo di “più di 95mila chilometri quadrati” di territorio siriano in nove province, tra le quali Raqqa, Hasaka, alcune zone rurali della provincia di Damasco, Homs e Aleppo. Il Paese arabo, insanguinato dal conflitto che si trascina dal 2011, si estende su una superficie di circa 185mila chilometri quadrati.
La conquista di Tadmur, la moderna Palmyra, da parte dei jiadhisti avviene pochi giorni dopo che Damasco era riuscita a contenere l’avanzata dei miliziani ma nelle ultime ore gli eventi sono precipitati.
Le autorità di Damasco avevavno fatto sapere che la situazione era “sotto controllo” e che i siti archeologici non erano stati danneggiati.
Decine di militari governativi e miliziani lealisti sono stati uccisi mentre fuggivano. Lo riferiscono all’Ansa fonti locali di Palmira, contattate via Skype – l’informazione non può essere al momento verificata sul terreno.
La tv siriana ha confermato tuttavia che l’Isis ha ormai preso il controllo della totalità della città siriana. Attivisti siriani e testimoni hanno sottolineato che “le forze filogovernative si sono ritirate, sconfitte dai miliziani” dello Stato Islamico. Molti abitanti sono fuggiti dalla città siriana dove oggi sono entrati i jihadisti dell’Isis, mentre è stato evacuato anche l’ospedale locale.
“Siamo molto preoccupati per la possibili distruzione di un sito archeologico tra i più importanti del mondo” dice, ospite di Roberta Giordano a Effetto Notte, Maria Teresa Grassi, archeologa, docente all’Università di Milano, che ha lavorato dal 2007 al 2010 negli scavi di Palmira. “E temiamo anche per eventuali saccheggi, dato che la vendita di reperti e opere d’arte sono una fonte di reddito per i terroristi”.