Terrore nella metropolitana di San Pietroburgo, in Russia. Una bomba è esplosa in metropolitana in un convoglio tra le stazioni di Sennaya e Tekhnologichesky Institut. Il bilancio si aggrava: 14 i morti accertati e quasi 50 feriti, di cui alcuni gravi. Tra vittime e feriti vi sono bambini.
E’ “terrorismo”, fanno sapere le autorità. Non è ancora chiara la matrice, se interna o internazionale. In questi giorni vi sono state proteste dell’opposizione contro l’amministrazione di Vladimir Putin.
L’esplosione è stata micidiale. Una carica esplosiva di tritolo che le autorità russe hanno stimato in circa 300 grammi composto in una bomba di fattura artigianale al cui interno vi sarebbero stati chiodi, bulloni e altri oggetti contundenti. “C’è stata solo un’esplosione, nessun incendio, tutti i morti si trovavano dentro il vagone vicino al luogo dell’esplosione”, fanno sapere fonti citate dalle agenzie russe.
Da alcune immagini il vagone su cui è stato piazzato il primo ordigno appare semi-sventrato, con cadaveri e feriti dappertutto. Un secondo ordigno è stato trovato in un’altra stazione della metro di San Pietroburgo, quella di Ploshchad Vosstaniya. Gli artificieri lo hanno disinnescato. Tutte le stazioni della metro sono state immediatamente chiuse.
Il presidente russo Vladimir Putin – che si trova Strelna, nei pressi di San Pietroburgo, dove ha in programma un incontro con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko – è stato informato delle esplosioni nella metropolitana. Secondo il Cremlino, non sono previsti al momento cambiamenti nell’agenda del presidente. Lo riporta Rossyia 24.
Il presidente è stato informato dai servizi di sicurezza sui fatti di San Pietroburgo. “I motivi al momento non sono chiari, non escludiamo nessuna pista: né quella criminale, né quella terroristica”. Così Vladimir Putin, sottolineando che le indagini “sono in corso”. Lo riportano i media. Il presidente, che si trova a San Pietroburgo, ha fatto le condoglianze alle vittime.