29 Marzo 2024

Russiagate, Washington Post: “Trump indagato per ostruzione a giustizia”

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Donald Trump

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sarebbe indagato per una possibile possibile ostruzione della giustizia. Lo ha scritto il Washington Post, che cita dirigenti coperti dall’anonimato. La notizia è stata rilanciata anche da altri media americani.

“Il procuratore speciale (Robert Mueller, ndr) che guida l’inchiesta sul ruolo della Russia nelle elezioni del 2016 interroghera” alti dirigenti dell’intelligence come parte di una piu’ ampia indagine che ora include l’esame dell’ipotesi se Donald Trump ha tentato di ostruire la giustizia”, scrive il Washington Post. Il reato che sarebbe contestato a Trump è lo stesso per cui Richard Nixon si dimise evitando l’impeachment.

Secondo cinque fonti informate sui fatti, il capo della National intelligence Daniel Coats, il direttore della Nsa Mike Rogers e il suo ex vice Richard Ledgett hanno concordato di essere sentiti nei prossimi giorni da Mueller. Immediata la reazione di Marc Kasowitz, l’avvocato privato che difende il presidente americano nel Russiagate: “la fuga di notizie dell’Fbi riguardanti il presidente è scandalosa, ingiustificabile e illegale”

Coats, Rogers e Ledgett appariranno volontariamente ma non è chiaro se descriveranno completamente le loro conversazioni con Trump o se il presidente usera’ il suo privilegio esecutivo per mantenerle segrete. Facoltà questa messa in dubbio da alcuni esperti, i quali hanno ricordato che la corte suprema durante il Watergate stabilì che i dirigenti non possono usare tale privilegio per bloccare prove in indagini criminali.

L’ipotesi di ostruzione alla giustizia si è profilata dopo che il tycoon ha licenziato a sorpresa l’allora capo dell’Fbi James Comey, che indagava sul Russiagate. Ipotesi che ha preso più corpo dopo la deposizione al Senato dello stesso Comey, che ha accusato Trump di avergli fatto pressioni per far cadere l’indagine sul suo ex consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Flynn.

Il presidente ha contestato questa versione, definendo Comey un bugiardo, oltre che una “gola profonda”, e si è detto pronto a testimoniare sotto giuramento. La mossa dei Mueller lascia intendere, secondo il Wp, che il procuratore vuole andare al di là della disputa tra i due, cercando prove a carico (o a discarico) con altri testimoni.

Il presidente, secondo notizie di stampa dei giorni scorsi, avrebbe telefonato a Coats e a Rogers chiedendo di negare pubblicamente l’esistenza di qualsiasi prova di collusione tra la sua campagna e i russi. Coats inoltre avrebbe riferito ad alcuni suoi collaboratori che Trump gli aveva chiesto di intervenire su Comey per lasciare la presa su Flynn.

Nella loro audizione pubblica al Senato entrambi i capi dell’intelligence hanno negato di aver mai subito pressioni da Trump, ma hanno anche precisato di non voler svelare il contenuto delle conversazioni col presidente. Lo faranno con Mueller? Quanto a Ledgett, avrebbe scritto il memo interno dell’Nsa che documenta la telefonata del presidente a Rogers. Il procuratore speciale intanto ha gia’ acquisito i memo di Comey sui suoi colloqui con il tycoon.


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