20 Aprile 2024

Ucraina, la Nato invia Drone a spiare i russi. Colpito. Dagli Usa ennesima provocazione?

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Un drone degli Stati Uniti è stato fatto precipitare nel Mar Nero dalle forze statunitensi dopo essere stato colpito a un elica da un caccia russo che lo aveva intercettato mentre faceva delle “ricognizioni di routine”.

“Verso le 07:03 CET, uno degli aerei russi Su-27 ha toccato l’elica del drone MQ-9”, ha detto il comando degli Stati Uniti in Europa in una nota. La TASS scrive che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato informato “dell’intercettazione di un drone americano da parte di un caccia russo”.

L’azione, si legge nella nota del comando Usa in Europa, “ha costretto le forze statunitensi a far cadere l’MQ-9 in acque internazionali. Prima della collisione, i Su-27 avrebbero scaricato carburante e volato davanti all’MQ-9 in modo spericolato, non corretto e poco professionale. Questo incidente dimostra una mancanza di competenza oltre ad essere pericoloso e poco professionale”.

“Il nostro aereo MQ-9 (il drone senza piloti, ndr) stava conducendo operazioni di routine nello spazio aereo internazionale quando è stato intercettato e colpito da un aereo russo, provocando un incidente e la completa perdita dell’MQ-9″, ha affermato il generale dell’aeronautica statunitense James B. Hecker, comandante, US Air Forces Europe e Air Forces Africa. “In effetti, questo atto pericoloso e poco professionale da parte dei russi ha quasi causato la caduta di entrambi gli aerei”.

“Gli aerei statunitensi e alleati continueranno a operare nello spazio aereo internazionale e chiediamo ai russi di comportarsi in modo professionale e sicuro”, ha aggiunto Hecker.

Da Mosca al momento non c’è stata alcuna dichiarazione per chiarire l’incidente. Mentre Washington chiede al Cremlino di fare chiarezza sull’accaduto. “Il Dipartimento di Stato americano intende tenere contatti con la Russia in merito all’incidente con il drone americano MQ-9 caduto nell’area del Mar Nero”, ha annunciato il coordinatore per le comunicazioni strategiche al Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby citato da Russia Today.

“Il Dipartimento di Stato intende contattare i funzionari russi e dichiarare direttamente la nostra preoccupazione per questo incidente”, scrive la TASS.

Il 14 marzo, il comando europeo degli Stati Uniti ha annunciato che un Su-27 russo ha colpito l’elica di un drone americano MQ-9 sopra il Mar Nero, dopodiché il drone Usa è stato fatto cadere in acque internazionali. Fin quì la notizia, in seguito una serie di domande a commento.

Le “incursioni” della Nato nei pressi di un teatro di guerra come quello in Ucraina fa sorgere però degli interrogativi: Cosa ci fanno droni dell’Alleanza atlantica (insieme a sommergibili e altri mezzi navali dell’alleanza) a quattro passi dalla Russia? E’ un modo per spiare le attività russe, dissimulate come operazioni di routine?
Altro importante interrogativo: Perché il comando Usa sostiene che il caccia russo ha sparato colpendo un elica del drone “costringendo le forze statunitensi a far cadere l’MQ-9 in acque internazionali”; una versione in contraddizione con ciò che ha affermato il generale Hecker, e cioè che il drone si trovava già “nello spazio aereo internazionale”. Se ci si trovava già perché farlo precipitare in acque internazionali? L
a dichiarazione non quadra affatto.

Ciò potrebbe significare che prima di essere colpito il drone americano era nei cieli russi o  comunque nei pressi del teatro di guerra in Ucraina?
Il fatto che sia stato fatto precipitare “in acque internazionali” la dice lunga sul vero obiettivo del drone senza pilota colpito – seguendo la logica -, quasi certamente in direzione del confine o nello spazio aereo russo (a sud della Crimea) o a sud dell’Ucraina, a qualche miglia dal Donbass. Secondo questa ricostruzione, dovrebbero essere gli Stati Uniti a chiarire cosa ci faceva il loro mezzo aereo nel Mar Nero nello spazio della Federazione. Questo giustificherebbe l’intervento dei russi per difendersi da una “minaccia”. Si tratta dell’ennesima provocazione pericolosa targata Nato?

Non solo: Nei giorni scorsi, è apparsa su twitter la notizia di un’altra provocazione Usa-Nato: il bombardiere strategico B-52H della US Air Force, in grado di trasportare armi nucleari, si è recato in direzione di San Pietroburgo, vicino all’isola di Gotland (per capirci sopra i gasdotti Nord Stream fatti saltare a settembre 22), che si trovava a una distanza di circa 200 km dalla metropoli russa. Successivamente, recita il post, il bombardiere americano (foto in alto) ha fatto una brusca virata all’altezza di Tallin ed Helsinki, ed è partito in direzione dell’Estonia, entrando nello spazio aereo lituano. (d.g)


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