L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte è indagato con l’ipotesi di sequestro di persona in merito al lockdown del 2020, quando agli italiani fu imposto di fatto un regime di “arresti domiciliari”. Ne dà notizia l’avvocato Marco Mori che aveva presentato un esposto.
Lo ha deciso con una ordinanza il giudice del tribunale di Reggio Emilia che, respingendo la richiesta di archiviazione della procura, ora ha trasmesso gli atti al distretto della corte di Appello di di Bologna dove è istituito per competenza territoriale il tribunale dei ministri.
“Comprimere la libertà personale dei cittadini italiani – spiega Mori -, mettendo il Paese ai domiciliari, era infatti una misura completamente illecita in una democrazia. Fu il primo grave strappo allo stato di diritto in nome della pandemia”.
“Nei mesi sono arrivate decine e decine di archiviazioni, spesso con motivazioni surreali. Poi ieri la lieta sorpresa. Con ordinanza depositata il 27 dicembre il Tribunale di Reggio Emilia, facendo proprie gran parte delle mie considerazioni ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica di Bologna, ritenendo correttamente competente sul caso il Tribunale dei Ministri”.
“Il bello dell’ordinanza sono i quesiti giuridici che il Tribunale pone e di cui vi dò lettura in questo video”, in basso.