28 Marzo 2024

Centrodestra e Lega Sud, ecco il "patto" tra Salvini e Berlusconi.

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La decisione di Matteo Salvini di fondare un nuovo soggetto politico a destra, annunciato martedì scorso su Libero (uno dei giornali di Silvio Berlusconi), alimenta più di qualche dubbio e tensione nella politica italiana, nel Pd in particolare. Secondo indiscrezioni, dietro l’uscita del leader leghista (“Mi prendo il centrodestra”) sembrerebbe ci sia proprio l’ex premier Berlusconi che avrebbe concordato con Salvini un’operazione politica tesa a farsi “prestare soccorso” nel caso di un possibile crollo elettorale di Forza Italia, che oggi più di un sondaggio stima tra il 10 e il 12 percento.

L’obiettivo di Salvini e Berlusconi, tutt’altro che immaginario, sarebbe quello di contenere la fuoriuscita di voti azzurri per veicolarli, al Centro Sud (dove maggiore è la “dispersione”) verso un movimento di ampio respiro rappresentato da Salvini che potrebbe raccogliere le delusioni degli elettori azzurri e mantenerli nella galassia berlusconiana; quindi il più lontano possibile da Renzi, Grillo ed Ncd. Non va dimenticato che la Lega da vent’anni è organica a Berlusconi. Movimento che alcuni sondaggisti danno, da sola, in tre quattro regioni, tra l’8 e il 10 percento.

Del “patto” tra Silvio e l’altro Matteo, si mormorava già nei giorni scorsi ma ha preso forma ieri sera quando a “Bersaglio mobile” su La7, il conduttore Enrico Mentana ha prima anticipato di aver ricevuto una telefonata dal presidente di Fi e ha poi chiesto a Salvini lumi “sull’incontro di qualche sera fa con Berlusconi”…(guarda la domanda al minuto 18.05)

Incontro casuale Salvini Berlusconi a Cesano Boscone -- OggiIl leader leghista, spiazzato dalla domanda ha ammesso con non poco imbarazzo: “Si, siamo stati insieme domenica sera dopo una bruttissima partita del Milan”, confermando così indiscrezioni e i sospetti che dietro quell’incontro non c’era solo il calcio, ma ben altro…Insieme a Berlusconi e Salvini, c’era l’ex sottosegretario leghista ai Trasporti Giancarlo Giorgetti. Non è una novità in sé l’incontro. Del resto i due, da sempre amici e alleati, nei mesi scorsi si sono incrociati spesso (anche facendo sospettare “accordi” per rilanciare il centrodestra). L’incontro di alcuni giorni fa, invece, attiene ad un’operazione politica molto più raffinata: la Lega del Sud, un contenitore che dovrebbe essere simile alla vecchia Alleanza nazionale capace di raccogliere tra il 10 e il 12 percento.

L’incontro tra Salvini e il leader di Forza Italia è avvenuto domenica 2 novembre. Martedì 4 esce l’intervista del leghista sul giornale di B. diretto da un fedelissimo come Belpietro, il quale dà un titolone pensato per suscitare clamore, allarme e “reazioni”: “Mi prendo il centrodestra”. L’intervista per uscire il 4 in edicola è stata fatta almeno il giorno prima  (il 3) o tra sabato e domenica (tra l’1 e il 2). Quindi dobbiamo escludere che B non ne sapesse nulla. I conti tornano. E sono rafforzati dalla “reazione” di Silvio che affida alle agenzie un attacco frontale al leader del Carroccio, preparato evidentemente ad arte per fuorviare l’attenzione…”Tu, Matteo, – avrebbe detto B. – fai l’intervista, poi io ti attacco e nessuno potrà mai pensare che dietro ci sia io…”. Ed eccolo l’attacco: “La scelta di Salvini? Dimostri prima di saper fare qualcosa. Non è un liberale, le sue sono solo chiacchiere e propaganda”, ha detto il più stretto alleato della Lega.

Ma come?, si chiederà più di qualcuno: “Si sono visti il giorno prima dell’intervista e Salvini, da leale e fedele alleato, non gli racconta nulla della sua clamorosa Opa sul centrodestra? Strano. E coincidenza vuole che l’annuncio viene dato, sempre per caso, in esclusiva a uno dei giornali di Berlusconi. Non Repubblica, il Corriere o il Fatto, ma Libero, ossia uno dei megafoni del leader di Forza Italia.

berlusconi e lo svuotamento di forza italiaMa perché un nuovo partito? In qualche anno Fi ha perso per strada 8 milioni di voti. Berlusconi sa bene che il suo movimento è destinato al trocollo definitivo se non si muove per frenare l’emorragia. Complice la politica insensata degli ultimi anni (non poco influiranno le ultime sortite sulle nozze gay, adozioni e cittadinanza agli immigrati). Poi il suicidio annunciato per le mancate alleanze con Ncd e Udc alle regionali di Emilia e Calabria (già regalate al centrosinistra) per indispettire “quel traditore di Alfano”. Infine il patto “a perdere” del Nazareno con l’altro Matteo: il premier Renzi, che lo ha stretto in un angolo da cui gli riesce difficile disimpegnarsi.

E quanto più tenta strappi per liberarsi, tanto più il cappio gli si stringe attorno al collo. L’ex sindaco di Firenze lo tiene saldamente in pugno. E tira per la sua strada mostrando e minacciando più volte la ferma volontà di andare avanti da solo. Anche sulla riforma elettorale, inserendo tra i commi dell’Italicum l’assegnazione del premio di maggioranza per la lista che supera il 40%. Opzione che darebbe indegna sepoltura a Fi, impreparata oggi ad affrontare eventuali elezioni anticipate.

Matteo Salvini
Matteo Salvini (Ansa/Magni)

Un altro dei dilemmi che leva il sonno ai berluscones, è come riportare Forza Italia sui binari dell’opposizione. Nonostante gli inascoltati appelli di Raffaele Fitto, il leader azzurro e i suoi colonnelli stentano a intraprendere una politica di minoranza vera e affidabile.

Ma sono ormai in tanti a dare credito alle aspre critiche dell’ex governatore pugliese, perché l’aria dentro Fi “è diventata irrespirabile per l’unanimismo imperante”. Fitto è tornato ieri su Forza Italia e annuncia battaglia (coi suoi 20 senatori e altrettanti deputati) se non ci sarà un repentino cambio di marcia. Berlusconi se non vuole rivolte interne deve avere il coraggio di fare una inversione a U.

L’altro guaio (paradossale) per Berlusconi è però un altro. Se comincia a “inveire” oggi contro il premier non risulterebbe più credibile agli occhi dell’opinione pubblica e del suo striminzito elettorato. Quindi il punto di domanda è: come potrebbe recuperare credibilità l’artefice del governo delle larghe intese (con Letta) che ha lasciato “formalmente” la maggioranza non per questioni politiche bensì per la sua decadenza (discutibile) da senatore?

Dal labirinto a specchi in cui è rimasto “incastrato”, ecco la via di fuga concordata con Matteo Salvini. Un progetto molto ambizioso che dovrebbe avere un triplice obiettivo. Primo: contenere nel suo alveo la materia prima della politica, ossia il consenso. Secondo: scongiurare un’altra traumatica scissione annunciata da ulteriori malpancisti, dando segnali di svolta a chi, come Fitto, si sta adoperando per un netto cambio di rotta. Terzo: liberarsi dall’abbraccio mortale di Renzi che portandolo scientemente sulle sue posizioni di fatto lo sta logorando, per non dire che lo annulla dalla scena politica da quì allo scadere della legislatura. Del resto, l’esito delle ultime europee col Pd al 41% e Fi al 16 ne sono la chiara dimostrazione.

COME FRATELLI Matteo Salvini con Giorgia Meloni legati da un destino comune
Matteo Salvini con Giorgia Meloni

La strategia messa a punto da Salvini e Berlusconi (pare con il placet di Bossi e Maroni) sarebbe di rifondare nel medio periodo (2015-2016) una sorta di nuova Casa delle Libertà con all’interno la Lega Sud promossa da Salvini (che ha la missione di recuperare i consensi persi facendo leva su temi che fanno presa su una grossa fetta di elettorato: immigrazione, questione rom, euro, Ue, fisco, difesa della famiglia naturale, tradizione, imprese e lavoro) la stessa Lega Nord, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni (convinta anche lei della necessità di “rifondare il centrodestra”) e altri soggetti minori con il probabile innesto di Ncd-Udc, eccetto Alfano e i suoi colonnelli su cui il Cav ha messo sopra una croce.

In sostanza un grande partito unico capace di raccogliere tra il 37 e il 40 percento dei voti (forse anche più), quindi in grado di concorrere con il Pd renziano che potrebbe subire “l’effetto Obama” per via delle tante promesse annunciate in larga parte non mantenute. Nei fatti il premier è costretto a chiedere in prestito ossigeno ad altri gruppi parlamentari. Berlusconi glielo ha promesso (sempre per indispettire Alfano), ma se si sente “soffocato” dal Nazareno è disposto a sprigionare tutte le energie di cui dispone per metter fine alla sua spontanea prigionia. Naturalmente dovrà riparare i grossolani errori commessi in questi anni e negli ultimi mesi. E forse formulare qualche scusa ai suoi “elettori traditi”.

Il leader della nuova Cdl? Berlusconi, fin quando ce la farà ad avviare il nuovo corso, poi la staffetta passa a Salvini, “unico vero erede” dell’universo berlusconiano e, perché no, insieme alla Meloni, che in questi anni ha mantenuto una linea di condotta politicamente distinta ma leale in fatto di alleanze e contenuti.

Il segretario del Carroccio ha compreso bene i tempi e il messaggio (o la richiesta di aiuto?) di B., soprattutto ha capito che le politiche della Lega pre-crisi appartengono ormai alla preistoria. Se parla a Trapani o Crotone o Belluno un linguaggio schietto e comprensibile viene recepito (e forse premiato) da quanti in passato vedevano nella Lega un nemico del Sud. Fin qui il retroscena.

Intanto, è di stamane la notizia che “La Padania”, giornale storico della Lega chiude i battenti dal primo dicembre. Molti giornalisti saranno messi in cassa integrazione. Il motivo sarebbe riconducibile al fatto che Renzi ha tagliato i fondi per l’editoria.

Il Carroccio, a detta di Salvini, non ha più soldi in cassa tant’è che lo stesso segretario ha ritirato la costituzione di parte civile nel processo contro l’ex tesoriere Francesco Belsito nei procedimenti penali sui presunti fondi distratti della Lega. Il segretario ha affermato di “non aver tempo né soldi per andare in fondo a quella vicenda giudiziaria da cui non ricaverà nulla”. Sarà. Di certo non è un bel messaggio per gli elettori leghisti…Salvini insomma batte cassa. E non è remota l’ipotesi che nell’incontro col più potente (e ricco) editore e politico italiano, il segretario non abbia posto anche questi grossi problemi economici…


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