19 Aprile 2024

Omicidio stradale, fino a 18 anni di carcere e ergastolo alla patente

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commissione giustizia approva omicidio stradale
(Lapresse)

Accelerazione sul reato di Omicidio stradale. Mercoledi è stato superato il primo step, al Senato, con l’approvazione in commissione Giustizia del disegno di legge molto atteso dalle vittime dei pirati della strada. Dopo l’approvazione di ieri, a breve il testo arriverà in aula a palazzo Madama. Il relatore Giuseppe Cucca, del Pd si dice convinto che la discussione inizierà entro la prima decade di giugno.

COSA PREVEDE L’OMICIDIO STRADALE
Chi uccide qualcuno guidando un’automobile o una imbarcazione sotto l’effetto di alcol, droghe rischia il carcere fino a 12 anni – che diventano 18 anni nel caso di omicidio plurimo – e la revoca della patente fino a 30 anni, novità questa già emendata dallo stesso relatore la scorsa settimana.

“Una buona notizia, uno straordinario passo avanti”, per il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, che sottolinea che è stato fatto “un ottimo lavoro, lo dovevamo a tutte quelle famiglie che hanno perso un figlio o un parente”, in incidenti causati da pirati. Questa, afferma ancora Nencini “è una prima battaglia vinta anche per loro”. Soddisfazione anche del vice ministro della Giustizia, Enrico Costa per il quale “è indifferibile un intervento per garantire una pena severa, ma soprattutto effettiva”.

LA REVOCA DELLA PATENTE
La Commissione Giustizia ha approvato il testo quasi all’unanimità, con il solo voto contrario di Forza Italia che ha messo sotto accusa soprattutto la sanzione, ritenuta eccessiva, della revoca della patente fino ai 30 anni. Perplessità anche da Area popolare che auspica che in aula si affronti la questione con le dovute differenzazioni (“sacrosanto punire chi uccide, ma bisogna valutare anche il comportamento passato, i singoli casi”, spiega il senatore Carlo Giovanardi) e del gruppo Misto che parla di “luci ed ombre”.

Intanto questi sono i punti forti del testo che arriverà in aula. Si introduce, innanzitutto il delitto di omicidio stradale e nautico. Chiunque guida un veicolo a motore, una imbarcazione, una moto d’acqua in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di droghe e causa la morte di una persona è punito con la reclusione da 8 a 12 anni; pena che arriva a 18 anni in caso di omicidio plurimo.

ANCHE DA SOBRIO SCATTA L’ARRESTO: DA 7 A 10 ANNI DI CELLA
Ma c’è una novità anche per quanti sono alla guida sobri. Anche per loro la legge è severa qualora dovessero procovare per negligenza un’incidente mortale.

Pene severe per chi causa la morte di una persona in seguito a una manovra pericolosa, anche se non si è sotto l’effetto di alcol o droga: il testo prevede in questi casi dai 7 ai 10 anni se l’incidente mortale avviene perché si attraversa un incrocio passando con il semaforo rosso o si fa una manovra di inversione del senso di marcia o un sorpasso in prossimità delle strisce pedonali, per fare qualche esempio.

La stessa pena sarà applicata anche in caso di incidente mortale in acqua se chi guida l’imbarcazione procede ad una velocità superiore al doppio di quella consentita o se circola in uno specchio d’acqua nel quale non è consentita la navigazione. C’è poi la revoca della patente, con differenziazioni: se si uccide qualcuno mentre si guida ubriachi la revoca arriva fino a 15 anni; fino a 20 anni, invece, se in passato si è stati già sottoposti all’alcotest (risultato positivo). Se, infine, si guida in stato di ebbrezza e si supera il limite di velocità scatta la revoca massima dei 30 anni.

Solo la scorsa settimana a Palermo è stata travolta e uccisa sulla strada la giovane Tania Valguarnera, mamma di due bimbi, da un uomo che andava a forte velocità in pieno centro cittadino. Dopo averla investita è fuggito senza prestarle soccorso. Le forze dell’Ordine lo hanno poi rintracciato e arrestato. Fonti investigative hanno poi affermato che era sotto l’effetto di stupefacenti.


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