E’ nuovo scontro tra Italia e Francia sulla questione migranti. A riaprire la polemica ieri è stato nuovamente il presidente francese Emmanuel Macron che in un incontro all’Eliseo con il premier spagnolo Sanchez ha affermato non solo che la crisi migranti in Italia “non esiste”, ma ha incredibilmente smentito ciò che aveva convenuto con il premier Giuseppe Conte nell’incontro di qualche giorno fa a Parigi, ossia: “Va bene la proposta italiana di realizzare degli hotspot nei paesi di origine”, ipotesi che starebbe bene alla alla Germania di Angela Merkel.
La marcia indietro di Macron consiste nel fatto che adesso vorrebbe, insieme alla Spagna, “centri chiusi nei paesi di sbarco”, con esplicito riferimento all’Italia, poiché è l’unico paese di frontiera a doversi sorbire tutti gli sbarchi delle Ong straniere che spesso da Malta, paese Ue definito “ingrato e senza umanità ”, non soltanto non accoglie nessuno, ma dai suoi porti partono le navi per recuperare gli immigrati caricati sui gommoni dagli scafisti in Libia.
A replicare a Macron sono i due vicepremier italiani, prima Salvini e poi Di Maio. Il primo, durissimo, ha bollato come “arrogante” l’atteggiamento di Macron: “650mila sbarchi in 4 anni, 430mila domande presentate in Italia, 170mila presunti profughi a oggi ospitati in alberghi, caserme e appartamenti per una spesa superiore a 5 miliardi di euro. Se per l’arrogante presidente Macron questo non è un problema, lo invitiamo a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia”, ha ribattuto il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini.
A ruota, Di Maio: “Le dichiarazioni di Macron sul fatto che in Italia non esista una crisi migratoria – scrive su Fb il vicepremier Luigi Di Maio – dimostrano come sia completamente fuori dalla realtà . Evidentemente i governi italiani precedenti gli avevano raccontato che il problema non esisteva, forse per far continuare indisturbato il business dell’immigrazione. È ufficialmente finita l’epoca in cui l’ Italia si fa carico di tutto. Gli hotspot nei Paesi di primo sbarco vorrebbe dire “Italia pensaci tu”. Non esiste. Non arretreremo di un millimetro”, chiude il ministro Cinquestelle.