Il premier ungherese Viktor Orbàn affonda contro i poteri forti pro-immigrati che siedono a Strasburgo e non arretra davanti alle minacce e le pressioni che l’èlite di sinistra, o meglio la troika corrotta, sta facendo a tutti i paesi, Italia compresa, (di ieri l’inutile uscita del fantasma Onu che accusa il nostro paese di essere razzista…) che intendono cambiare registro sulle politiche sui migranti.
“L’Italia sull’emergenza migranti è stata lasciata sola”, hanno ribadito in più occasioni alcuni autorevoli membri, come la Germania, ma nulla è cambiato. L’Ue guidata da Junker, imposto commissario da poteri al popolo sconosciuti, si è sempre girata dall’altra parte. Quindi, per seguire il suo disegno criminale e di destabilizzazione nel vecchio continente, cosa succede a Bruxelles?
Succede che una parlamentare verde, tale Sergentini, una olandese dei Verdi, s’inventa accuse assurde contro le politiche nazionaliste e anti-immigrati del primo ministro ungherese Orbàn, reo, secondo la relatrice e dei suoi amici a Bruxelles, di violare i diritti umani attraverso delle leggi ritenute illiberali. Conseguenza? Se il parlamento europeo a maggioranza dovesse votare a favore di questa scellerate iniziativa, per l’Ungheria ci saranno sanzioni. Una iniziativa che mina alla base la libertà di un paese sovrano, benché sia membro dell’Ue.
In realtà, il vero obiettivo del documento è dare un messaggio intimidatorio al governo ungherese e far sì che parlando a nuora, suocera (Italia, Austria, Polonia, Svezia e altri paesi “populisti”) intenda. Ma ormai l’onda dei popoli in rivolta nelle urne, è talmente potente da spazzare via questi vecchi tromboni che da anni fanno il brutto e cattivo tempo in Europa senza mai aver mai preso un solo voto.
Ma andiamo all’intervento di Viktor Orbàn a Starsburgo, senza tralasciare che il partito del primo ministro fa parte dei Popolari europei: “Voi – ha detto – vi siete già fatti un’idea su questa relazione, e il mio intervento non vi farà cambiare opinione ma sono venuto lo stesso. Non condannerete un governo, ma l’Ungheria che da mille anni è membro della famiglia europea. Sono qui per difendere la mia Patria”.
Durante l’intervento, Orbàn ha anche fatto un plauso alle politiche dell’Italia sulla fermezza mostrata nel bloccare i flussi migratori. “Mi tolgo il cappello” dinnanzi al “coraggio degli italiani”, ha detto. Coraggiosi Salvini e Di Maio, gli azionisti principali dell’esecutivo Conte.
Il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini, ha annunciato che domani al Parlamento europeo “voteremo contro le sanzioni all’Ungheria. Non si processano i popoli e i governi liberamente eletti, soprattutto se vogliono controllare un’immigrazione fuori controllo”, ha scritto sui social. Il movimento 5 stelle sarebbe incomprensibilmente in procinto di votare a favore delle sanzioni.
La “maggioranza pro-immigrati” del Parlamento europeo si prepara a lanciare un “ultimo e disperato attacco contro l’Ungheria” , aveva detto qualche giorno fa ai giornalisti Antal Rogán, capo di gabinetto del primo ministro, riguardo alla relazione Sargentini del Pe sullo stato di Paese.
“L’Ungheria – ha spiegato oggi il premier ungherese Orbàn – sarà condannata perché ha deciso che non sarà patria di immigrazione. Ma noi non accetteremo minacce e ricatti delle forze pro-immigrazione: difenderemo le nostre frontiere, fermeremo l’immigrazione clandestina anche contro di voi, se necessario”.
“Siamo noi a difendere le nostre frontiere e solo noi possiamo decidere. Vi dico che non accetto questa relazione e che le forze pro-immigrazione ci facciano dei ricatti sulla base di calunnie”, ha detto ancora Orbàn.
“Ho accettato compromessi sul sistema giudiziario e elettorale – ha detto Orbàn – ma questa relazione vuole buttare alle ortiche accordi conclusi da anni. State dando un colpo grave al dialogo costruttivo”, ha aggiunto, sottolineando che la relazione del parlamento Ue sull’Ungheria “contiene 37 errori”.
“Sull’immigrazione – ha poi detto Orbàn – sono disposto a cooperare con qualsiasi governo che vuole difendere le frontiere, non è per me una questione partitica, e devo dire che mi tolgo il cappello di fronte agli italiani per il coraggio che stanno avendo e hanno avuto per quanto hanno fatto”.
Per quanto riguarda il voto in Parlamento europeo sul documento Sargentini, il portavoce di Orbàn aveva detto che “la decisione non conta … quello che conta è ciò che la gente dice nelle elezioni del Parlamento europeo del prossimo maggio”.
Le Elezioni europee 2019 saranno infatti il vero banco di prova per le politiche Ue sull’immigrazione e non solo. E col vento che tira, le forze sovraniste anti-elitarie che si ispirano non agli interessi di pochi, bensì alla volontà popolare, come in Italia Lega e M5s, dovrebbero se non fare capotto, ottenere risultati inimmaginabili fino a qualche anno fa. Anche per loro è finita la pacchia.