
E’ scontro tra le toghe e il ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso di Carola Rackete, la comandante della nave Sea Watch arrestata e poi liberata dal giudice di Agrigento Alessandra Vella. Rackete aveva forzato il blocco della finanza speronando una motovedetta delle fiamme gialle, dunque arrivata in porto a Lampedusa con i quaranta migranti.
“Ancora una volta, – spiega l’Anm – commenti sprezzanti verso una decisione giudiziaria, disancorati da qualsiasi riferimento ai suoi contenuti tecnico-giuridici, che rischiano di alimentare un clima di odio e di avversione, come dimostrato dai numerosi post contenenti insulti e minacce nei confronti del Gip di Agrigento pubblicati nelle ultime ore”.
“Io non entro in casa altrui però con quello che stiamo leggendo sulle spartizioni di poltrone e procure a cura di qualche magistrato penso che siano gli ultimi che possano dare lezioni di morale a chiunque. Sentire che Salvini è il problema di questo Paese mi sembra veramente folle”: replica il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine dell’esercitazione sull’uso del teaser all’istituto ispettori della polizia a Nettuno, vicino Roma.
Il Csm apra una pratica a tutela del gip di Agrigento Alessandra Vella che non ha convalidato l’arresto della capitana della Sea Watch, Carola Rackete; una decisione definita vergognosa dal ministro Salvini. A chiederlo sono tutti i consiglieri togati del Csm.