E’ alta tensione nel governo Conte con Matteo Renzi che già da tempo è entrato in rotta di collisione con il presidente del Consiglio. “Un nuovo governo non ha i numeri senza Italia Viva”, avverte l’ex premier che sottolinea come sia difficile fare un Conte ter, con una maggioranza diversa da quella attuale, cioè senza Italia viva.
“Da giorni – spiega Renzi – molti nostri senatori sono avvicinati da inviti a lasciare Italia Viva. Se dieci senatori di Iv passassero dall’altra parte ci sarebbe il Conte Ter: terzo governo in tre anni, con terza maggioranza diversa. Io non ci credo, anche perché conosco i senatori di Iv e non ne vedo dieci pronti ad andarsene (per adesso non ne vedo nemmeno uno). Per me, non hanno i numeri e se ne stanno accorgendo proprio in queste ore. Ma se avranno i senatori che stanno cercando e i numeri per il conte Ter noi saremo felicemente all’opposizione”.
“Goffredo (Bettini, del Pd, che ha attaccato Renzi dicendogli di essere uno strumento della destra, ndr), è sempre molto gentile. Ma se sono di carta, di che cosa ha paura? Penso che Bettini stia lavorando a un disegno strategico che finirà con il cancellare il riformismo italiano, anche quello dem. Non condivido l’analisi, ma la rispetto. Mi stupisce che debbano sempre parlare di me con toni così cortesi, ma ormai ci sono abituato. Loro sono ossessionati dalla mia persona, io sono solo deluso dalle loro scelte”, dice assicurando che è più facile un nuovo governo che le elezioni.
“No. Nessuno di noi ha detto che vuole sfiduciare Conte. Abbiamo detto che non condividiamo la battaglia sulla prescrizione. E che faremo valere su quella i nostri numeri. Punto. Noi su questo non torniamo indietro. Per noi, la prescrizione non vale la fine del Governo: ecco perché Bonafede farebbe bene a fermarsi lui, prima di combinare il patatrac. Chi è l’arrogante? Chi come Italia Viva dice: “Su questo non siamo d’accordo” o chi come Bonafede dice: “Si fa come voglio io anche se in Parlamento non abbiamo i numeri”?”.
“Si può cambiare la riforma della giustizia in Parlamento? Direi che si deve cambiare, visto che Bonafede – conclude Renzi – è riuscito nel miracolo di mettersi contro avvocati, magistrati, esperti”.