29 Marzo 2024

Boccia annuncia nuova fase dal 18 maggio: “Aperture differenziate”. Regioni in pressing

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Il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia

“Dal 18 ci sarà una nuova fase, che porterà a una differenziazione territoriale”. Lo ha detto il ministro Francesco Boccia al Tg2. “Noi stiamo lavorando per far ripartire questa differenziazione territoriale dal 18 maggio – aggiunge -: potranno riaprire gran parte delle attività economiche”, ma “non possiamo far ripartire attività senza protocolli di sicurezza”.

“Comprendo – aggiunge Boccia – l’esigenza delle Regioni di avere un quadro che consenta loro di avviare le riaperture differenziate e condivido l’esigenza di averlo in tempi brevi. Ringrazio i presidenti per la condivisione con il governo dell’esigenza di avere linee guida nazionali elaborate dal comitato scientifico su proposta Inail, sulla cui base eventuali ordinanze regionali, emesse prima delle nuove misure, dovranno essere riformulate, a tutela della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro”.

Toti (Liguria): “Riaprire tutto con le precauzioni. No a tavoli in ristoranti ogni 4 metri”
“Ho sentito questa mattina il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Stiamo lavorando con tutti i governatori affinché dal 18 maggio il Paese possa davvero ripartire. Da quella data infatti riapriranno tutti i negozi, parrucchieri ed estetisti, bar e ristoranti e tutto il resto. Il Ministro mi ha confermato che è intenzione del Governo dare da quel momento piena autonomia ai territori circa le proprie scelte, ovviamente seguendo con attenzioni i dati dell’epidemia, per fortuna in costante calo”. Lo scrive il presidente della Liguria Giovanni Toti su Fb. Pertanto oggi dirameremo un’ordinanza che consentirà a tutti di prepararsi al meglio per le aperture del 18 e lavoreremo per garantire la ripresa piena dell’economia insieme alla sicurezza dei lavoratori, auspicando che vengano diramate al più presto le linee guida dell’Inail e che contengano regole attuabili, perché i 4 metri lineari tra i tavoli dei ristoranti che qualcuno ha anticipato come indiscrezione sarebbero inapplicabili per la maggior parte degli esercizi”. Su questo punto ieri Zaia ha detto che se sarà così “molti ristoranti saranno costretti a chiudere”.

Intanto, Lunedì 11 maggio sarà convocato il confronto tra Governo e Conferenza delle Regioni per avere chiarezza sull’ipotesi di riaperture dal 18 maggio. Lo annuncia il presidente Stefano Bonaccini, spiegando di averlo condiviso con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, dopo aver ricevuto “da tanti presidenti di Regione la richiesta di avere certezza che dal 18 maggio possano riaprire gli esercizi e le attività commerciali oggi chiuse, ovviamente sulla base dell’andamento epidemiologico e il rispetto di protocolli di sicurezza condivisi”.

“Condividendo lo spirito della richiesta e la necessità di avere chiarezza, anche per poter dare per tempo le dovute informazioni, ho condiviso con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia che già domani sarà convocato confronto fra Governo e Conferenza delle Regioni”, ha detto Bonaccini.

Presidenti di regioni in pressing: “Avere certezze”
“I governatori di Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Umbria, Veneto e il presidente della Provincia autonoma di Trento hanno scritto al Presidente della Conferenza delle Regioni sollecitandolo “a convocare urgentemente per domani un incontro con il Governo al fine di avere assoluta certezza che le linee Inail per le riaperture siano disponibili entro mercoledì e che dal 18 maggio ogni territorio possa consentire la ripartenza. Una prospettiva che, qualora fosse disattesa, porterà ad agire autonomamente”.

Zaia al governo: “Occorre ripartire”
“Il Governo chiarisca subito questa partita” della riapertura, chiede con forza il presidente del Veneto, Luca Zaia, che affida al presidente Stefano Bonaccini le istanze da sottoporre “domani al ministro Boccia. Da lì – precisa – verremo fuori con una soluzione. C’è la convergenza con molti colleghi, se non la quasi totalità, di procedere”. Per Zaia il primo giugno è troppo tardi: “il punto di caduta sia il 18 maggio”.


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