“Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico”.
E’ questo uno dei divieti più stringenti previsti nel dpcm firmato nella notte dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte per contenere la diffusione del contagio del virus Covid. Il provvedimento avrà durata dal 26 ottobre al 24 novembre.
La ristorazione in senso stretto di fatto viene chiusa di sera, poiché in genere i locali che fanno doppio turno chiudono alle 15 per riaprire alle 19 circa. Conte in una conferenza stampa ha affermato che ci saranno sostegni economici per gli esercenti che subiscono i danni arrecati dalle chiusure. “‘Misure ora per affrontare il Natale più serenamente”, ha detto il premier. Il governatore del Veneto Luca Zaia si dice contrario affermando che era “ragionevole e di buon senso una chiusura alle ore 23”. Restano consentiti i servizi di asporto e a domicilio e la ristorazione negli alberghi, ma solo per chi ci allogia.
Sospese anche le attività in piscina, palestre, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione – si legge nel decreto, per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che effettuino l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.
Stop anche a cinema, teatri, casinò, sale scommesse. Sospese anche le feste dopo le cerimonie religiose dei matrimoni. Che vuol dire in sostanza niente pranzo nuziale. Nello specifico, recita il dpcm, “sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto; restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose”.
L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, mentre le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (le superiori) adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00.
“A maggio il governo ha imposto alle categorie produttive dei protocolli di sicurezza per ripartire, gli imprenditori hanno investito soldi e hanno anche rinunciato ai guadagni per adeguarsi”. Lo scrive Giorgia Meloni sui social commentando la nuova stretta del governo. “Ora lo stesso governo chiude piscine, palestre, cinema e teatri e impone a bar e ristoranti di abbassare la serranda alle 18. Qui non si tratta soltanto di ristorare tutti gli esercizi che vengono ingiustamente penalizzati, ora Conte ha il dovere di chiedere scusa e risarcirli di tutte le spese che hanno sostenuto, fino all’ultimo centesimo”. conclude il leader di Fratelli d’Italia.