24 Aprile 2024

Attenti ai gatti, possono trasmettere batterio schizofrenia

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Attenzione ai gatti è in agguato il Toxoplasma gondii. Può contagiare l'uomo e procurare malattie come la schizofreniaChi possiede un gatto deve stare attento: il batterio Toxoplasma gondii, parassita che vive dentro i nostri amici domestici e altri animali (e causa della toxoplasmosi nell’uomo), potrebbe essere un fattore di rischio per lo sviluppo di alcune malattie mentali, tra cui la schizofrenia.

A scoprire il legame è uno studio Stanley Medical Research Institute del Maryland, pubblicato sulla rivista Schizophrenia Research.

Secondo i ricercatori, nelle famiglie dove vengono diagnosticate la schizofrenia o altre patologie della mente è più frequente la presenza di un gatto nell’infanzia.

Il ciclo di vita del batterio Toxoplasma
Il ciclo di vita del batterio Toxoplasma

Partendo da due studi degli anni ’90, da cui era emerso la presenza di un gatto come fattore di rischio per la schizofrenia nella metà dei casi, gli studiosi hanno voluto riprendere la questione analizzando dei questionari compilati dal 1982 da 2.125 famiglie, e appartenenti al National Institute of Mental Illness (l’agenzia Usa che si occupa di ricerca sulla salute mentale), scoprendo così che il 50,6% delle persone, che aveva sviluppato la schizofrenia, nell’infanzia aveva avuto un gatto.

Il batterio Toxoplasma gondii  al microscopio
Il batterio Toxoplasma gondii al microscopio

Nonostante i casi complessivi di schizofrenia emersi durante lo studio siano pochi, i ricercatori vogliono ora capire perchè esiste questo legame. Secondo loro il responsabile potrebbe essere appunto il parassita Toxoplasma gondii. ”Entra nel cervello e forma delle microscopiche cisti – spiega Edwin Fuller Torrey, uno dei ricercatori – Pensiamo che poi venga attivato più tardi nell’adolescenza causando la malattia, probabilmente colpendo i neurotrasmettitori. E’ importante fare nuovi studi per replicare e confermare questi risultati”.

Un’altra ricerca aveva mostrato che il batterio si insinuava nel cervello umano usando un tipo di globuli bianchi presenti nel sistema immunitario, come cavallo di Troia per entrare nel sistema nervoso centrale. Il T. gondii può vivere in molte diverse specie, ma riesce a completare il suo intero ciclo vitale solo nei gatti, quando gli animali lo espellono attraverso le feci.


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