19 Aprile 2024

Coronavirus, via libera al rientro di Niccolò. Dimessi 20 turisti cinesi

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Il giovane Niccolò, il 17enne bloccato in Cina per il coronavirus, potrà finalmente rientrare in Italia. Il paese asiatico ha autorizzato il volo per il ritorno del connazionale che la scorsa settimana non era stato possibile imbarcare con gli altri italiani. Il ragazzo sta bene.

Intanto, sono stati dimessi stamani dall’ospedale Spallanzani di Roma i venti turisti cinesi che facevano parte della comitiva della coppia risultata positiva al Coronavirus. Sono stati in quarantena 14 giorni e sono sempre risultati negativi al test. Tra loro anche cinque minori. A salutarli l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato e il direttore sanitario dell’ospedale Francesco Vaia. I turisti prenderanno un volo per la Cina.

E sale a 1.350 il numero di morti per coronavirus in Cina, 1.310 nella sola provincia dello Hubei, con 242 nuovi decessi registrati, ha detto l’autorità sanitaria locale. Solo ieri il numero delle vittime in tutta la Cina era di 1.100.

Il forte incremento è dovuto all’attuale ridefinizione operata dai sanitari dei casi da COVID-19. Nel suo aggiornamento quotidiano, la commissione sanitaria di Hubei ha anche confermato altri 14.840 nuovi casi nella sola provincia. I contagiati complessivi toccano quota 45.171, secondo il report quotidiano dell’Oms.

“Nella comunità cinese si sta diffondendo il panico. Non per l’epidemia di coronavirus, ma per la sicurezza. Ci sono state aggressioni verso cinesi in Italia, non turisti, ma comunità cinese. Vorrei invitare gli amici italiani a fare attenzione alla sicurezza dei nostri connazionali che vivono e lavorano in Italia, di evitare pregiudizi, distinzioni, aggressioni. Insulti e minacce non sono tollerabili. E’ l’appello che voglio lanciare”. Lo ha detto il dottor Zhang dell’ambasciata cinese che ha accompagnato i 20 turisti dimessi dallo Spallanzani. Qualche giorno fa un gruppo di cinesi, tra cui una giovane incinta, è stato preso di mira da tre ragazzini a Roma. “Andate via dall’Italia perché siete infetti dal coronavirus” gli avrebbero urlato mentre attraversavano la strada in piazza dei Consoli in zona Tuscolana.

L’Italia in pressing sulla commissione europea sull’emergenza coronavirus, con il ministro della Salute Roberto Speranza che al vertice straordinario richiesto per primi dall’Italia invita a non sottovalutare i rischi e sollecita una risposta forte e coordinata, a livello globale. Esprime inoltre preoccupazione per la potenziale diffusione del morbo nel continente africano e sollecita il sostegno dei sistemi sanitari più fragili, anche perché, spiega, “una volta che la diffusione del virus arriva a numeri significativi, la gestione diventa molto complicata” e per questo si deve puntare “sulla prevenzione”.

IL PUNTO 
Il 29enne italiano positivo ai test la scorsa settimana resta ricoverato in buone condizioni, soprattutto senza febbre. Ma il lavoro dei medici dell’istituto per le malattie infettive prosegue anche per verificare i sospetti contagi da Coronavirus nel nostro Paese.

Si allarga invece il fronte della prevenzione: aumentano gli episodi di “auto isolamento”, in particolare quelli messi in atto da cittadini cinesi tornati a fine gennaio dal proprio Paese. E se da una parte si registrano ancora aggressioni nei loro confronti, c’è chi in Sardegna – per contrastare la psicosi – organizza al ristorante cene “per l’amicizia”.

Allo Spallanzani di Roma i medici restano impegnati h24 sui pazienti considerati più “a rischio”: la coppia di cinesi proveniente dalla città di Wuhan, che ha contratto il virus, è ancora ricoverata in isolamento nella terapia intensiva.

Per loro la prognosi rimane riservata. Finora all’ospedale per le malattie infettive sono stati valutati 64 pazienti sottoposti al test. Di questi, 46 sono risultati negativi e quindi dimessi. Oltre ai tre casi confermati, invece, ci sono 14 pazienti sottoposti a test in attesa di risultato.

Sulla nave da crociera Diamond Princess ancorata in Giappone sale il bilancio dei turisti contagiati: L’Oms fa sapere che sono 170 le persone infettate, 44 in più. Sulla nave, che conta 3700 passeggeri, ci sono 35 italiani, tra i quali venticinque membri dell’equipaggio.

Per “alleggerire” la nave le autorità sanitarie del Giappone hanno elaborato per i prossimi giorni un piano di sbarco volontario per completare il periodo di quarantena in una struttura a terra.


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