- Il dottor Giuseppe De Donno direttore dell’unità Pneumologia e Terapia intensiva all’ospedale Poma di Mantova
- Il prof. Giuseppe De Donno al lavoro con la siero terapia
- I medici dell’ospedale Poma di Mantova
Sconfiggere il Covid è possibile. Non con dei farmaci o un vaccino, bensì con il plasma (siero terapia) dei pazienti guariti, il quale è carico di anticorpi. Ne sanno qualcosa all’ospedale Carlo Poma di Mantova che da circa un mese non hanno più decessi a causa del coronavirus.
Una terapia poco costosa e molto efficace, a leggere le dichiarazioni dei medici e dello stesso dottor Giuseppe De Donno, direttore di Pneumologia e Terapia intensiva respiratoria dell’ospedale. Risultati straordinari di cui, stranamente, nessun grande media, tra Tg e giornali, parla.
Eppure i medici in prima linea che trattano i pazienti con la siero terapia notano miglioramenti rapidi, dalle 2 alle 48 ore, fino ad arrivare alla remissione completa della malattia. E il caso di Pamela è emblematico. La giovane donna, incinta, era arrivata in condizioni disperate con difficoltà respiratoria grave e febbre alta. E’ stato provato di tutto ma la paziente era sempre più grave. Così i medici di Mantova hanno provato con la siero terapia: sono bastate due sacche di plasma in 48 ore e in meno di una settimana la donna è completamente guarita.
“Non abbiamo un decesso da un mese. I dati sono splendidi. La terapia funziona ma nessuno lo sa”, racconta ad Affari Italiani Giuseppe De Donno. “Tutti i giorni in tv ascoltiamo chi negava che il Coronavirus potesse arrivare in Italia o parlava di influenza o che colpiva solo gli anziani. Gli unici che ci capiscono qualcosa lavorano ventre a terra dal primo giorno dell’epidemia e non hanno il tempo di vivere in televisione. Hanno inventato questa terapia fantastica ma purtroppo lo spazio avuto fino ad ora sui media è esiguo”.
“Sono entusiasta di vedere le persone guarite così velocemente”, dice ancora De Donno ad Affari italiani spiegando che la siero terapia “è l’unico trattamento razionale, sia biochimico che immunologico del Coronavirus che c’è in questo momento. Non esisterà farmaco più efficace del plasma. E’ come il proiettile magico, si usano immunoglobuline specifiche contro il Coronvirus. Va utilizzato in fase precoce. Se invece si aspetta che il paziente sia moribondo… allora si fa un errore e ci vuole solo il prete, ecco! Ma è lo stesso discorso dell’aspirina nella prevenzione dell’infarto. Se la usi in una persona che è già cardiopatica, non conta nulla”. I limiti della terapia? Ce li spiega De Donno ridendo: “Costa poco, è fattibile e pure democratica. Abbiamo 7 o 8 donatori tutti i giorni”, afferma il direttore.
Il primario: “Il plasma iperimmune è per il Popolo senza intermediari”
“Il plasma iperimmune ci ha permesso di migliorare ancora di più i nostri risultati”, ha detto il prof De Donno su fb. “È democratico. Del popolo. Per il popolo. Nessun intermediario. Nessun interesse. Solo tanto studio e dedizione. Soprattutto è sicuro. Nessun evento avverso. Nessun effetto collaterale. Il mio Prof. di Latino, Serafino Schiatti, avrebbe detto: intelligenti pauca. Ovvero, poche parole bastano a chi deve capire”, ha concluso.
Ma come funziona la siero terapia?
“Chi dona deve essere sano, guarito dal Covid e ad avere degli anticorpi neutralizzanti”, racconta al noto giornale online il direttore di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Massimo Franchini. “Si prelevano 600 ml di plasma, da cui si ricavano 2 dosi da 300 ml ciascuna. Il protocollo prevede 3 somministrazioni. Dopo la prima somministrazione c’è un monitoraggio clinico di laboratorio e nel caso di mancata risposta c’è la seconda somministrazione e così di seguito. A distanza di 48 ore l’una dall’altra. La compatibilità per il plasma viene fatta sul gruppo sanguigno”.
Franchini spiega ancora che il plasma ha un notevole livello di sicurezza virale ed è un prodotto assolutamente sicuro e rigoroso e va nei dettagli: “Se il vaccino, che non abbiamo, ti farebbe produrre gli anticorpi, questa che è un immunoterapia passiva trasferisce gli anticorpi dal guarito al malato. Il paziente non produce nulla e non crea nulla. Ma funziona per salvarlo”.
Lo stesso trattamento lo stanno utilizzando con successo i medici del policlinico San Matteo di Pavia. Il Direttore del Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del’ospedale Cesare Perotti, ha sviluppato il protocollo e lo studio sul sangue e si chiama “plasma iperimmune”. Alla domanda di Affari italiani se sia un intervento empirico il medico risponde: “Qui di empirico non c’è niente ma si fa in situazioni di grandi epidemia. C’è una validazione della terapia con il plasma iperimmune che non ha eguali nel mondo. Sono conosciuto per non essere uno che ‘le spara’ e le posso dire che in questo momento è il plasma più sicuro al mondo, perché la legislazione italiana ha delle regole stringenti che non ci sono in Europa e in nessun altro Paese al mondo, neanche negli Stati Uniti”.
La cura al plasma funziona, ma inizia a dare fastidio a qualcuno che spera nel vaccino per fare miliardi.
Che la cura del policlinico Carlo Poma di Mantova funzioni pare non vi siano dubbi. Tuttavia, non mancano i tentativi per “dissuadere” i medici a lasciar perdere. A Roma, ma non solo, c’è fibrillazione per questa cura “gratis” che guarisce i pazienti dal covid, ma evidentemente infastidisce più di qualcuno che spera nel business del vaccino.
Parlamentare mantovano interroga Speranza: “Cura al Plasma è chiave delle lotta al virus”.
Intanto, il parlamentare della Lega Andrea Dara ha rivolto una interrogazione al ministro della Salute Speranza per prendere in considerazione la siero terapia. “La terapia con il plasma -, spiega il parlamentare mantovano su fb – come cura per chi ha contratto il Coronavirus, scoperta all’ospedale Poma di Mantova, insieme al San Matteo di Pavia, può essere la chiave delle lotta al virus. È incredibile che resti, ad oggi, confinata localmente e non considerata nel giusto modo a livello nazionale. Per questo ho presentato un’interrogazione al ministro della Salute. È una tecnica “naturale” che funziona e che va difesa dagli interessi delle grandi multinazionali del farmaco, spesso in contraddizione con quelli dei cittadini. Una cura che potrebbe davvero permetterci una ripresa molto più veloce e stabile”, conclude Dara.
Fontana: “Cura con il plasma incredibile traguardo”
“In molti casi consente di evitare ai pazienti la rianimazione e sapendo quanto sia dura, questo è già un incredibile traguardo contro il maledetto Covid”. Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana parla su facebook della cura anti-Covid con il plasma messa a punto dal San Matteo di Pavia (e dal Poma di Mantova). “Un protocollo – spiega Fontana – predisposto dal servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale del San Matteo, in collaborazione con le strutture di Mantova e Lodi, nonché dall’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. Sviluppata in Lombardia e già esportata negli Stati Uniti, dove si sta applicando in 116 centri universitari. La cura si sviluppa in abbinamento al test sierologico, sempre del San Matteo di Pavia, che, oltre a dirti se hai o non hai gli anticorpi, ne analizza la quantità presente nel tuo sangue definendo se tu possa diventare donatore del prezioso Plasma con un’alta presenza di anticorpi”. “La Lombardia lavora a questo. Risposte concrete”, conclude Fontana.
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