19 Aprile 2024

Il Consiglio d’Europa: “Il Vaccino non è obbligatorio. Non discriminare chi non lo fa”

L'assemblea ha approvato una risoluzione sui comportamenti che devono tenere gli Stati sui vaccini. I membri devono informare bene e "comunicare in modo trasparente i contenuti dei contratti con i produttori di vaccini e renderli disponibili per il controllo parlamentare e pubblico". No anche ai passaporti sanitari

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Il Consiglio d'Europa: Il Vaccino non è obbligatorio. Non discriminare chi non lo fa

Il Consiglio d’Europa ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione attraverso cui raccomanda gli Stati membri a garantire comportamenti corretti sulle vaccinazioni anti-Covid. In sostanza, il Consiglio sollecita gli stati a informare bene che la vaccinazione non è obbligatoria. Nelle “considerazioni etiche, legali e pratiche” il consiglio sottolinea che la mancata vaccinazione non può in alcun modo essere usata per discriminare lavoratori o chiunque non faccia il vaccino.

In particolare, al punto 7.3 e commi successivi della risoluzione si legge che gli Stati membri devono “garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non lo desidera farlo personalmente”.

Gli stati membri, appunto, devono “garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato”.

Secondo l’assemblea, occorre “adottare misure tempestive ed efficaci per contrastare la disinformazione e l’esitazione riguardo ai vaccini Covid-19“.

Il Consiglio d’Europa, sul punto precedente, sollecita infatti gli stati membri a “distribuire informazioni trasparenti sulla sicurezza e sui possibili effetti collaterali dei vaccini”.

L’assemblea, sollecita gli stati a “comunicare in modo trasparente i contenuti dei contratti con i produttori di vaccini e renderli pubblicamente disponibili per il controllo parlamentare e pubblico. Un punto, questo sulla poca trasparenza, su cui c’è una forte discussione in Italia e in altri stati Ue.

Dal CdE no anche ai passaporti sanitari

Infine i rappresentanti degli stati hanno votato a larga maggioranza per inserire un emendamento con cui si dicono contrari all’uso dei certificati di vaccinazione come passaporti. 

Secondo l’assemblea “i certificati di vaccinazione devono essere utilizzati solo per monitorare l’efficacia, i potenziali effetti collaterali e negativi dei vaccini”. perché “utilizzarli come passaporti sarebbe contrario alla scienza in assenza di dati sulla loro efficacia nel ridurre la contagiosità, la durata dell’immunità acquisita”.

Che cos’è il Consiglio d’Europa

Il Consiglio d’Europa (CdE) è un’organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa: fu fondato il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra, conta oggi 47 stati membri e la sua sede istituzionale è a Strasburgo, in Francia, nel Palazzo d’Europa.

I principali organi del Consiglio sono: il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, il Segretario generale del Consiglio d’Europa, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e il Congresso dei poteri locali e regionali. Lo strumento principale d’azione consiste nel predisporre e favorire la stipulazione di accordi o convenzioni internazionali tra gli Stati membri e, spesso, anche fra Stati terzi; le iniziative del Consiglio d’Europa non sono vincolanti e vanno ratificate dagli Stati membri. Il 17 ottobre 1989 gli è stato riconosciuto lo status di osservatore dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il Consiglio d’Europa è estraneo all’Unione europea e non va confuso con organi di quest’ultima, quali il Consiglio dell’Unione europea o il Consiglio europeo: uno dei fraintendimenti più diffusi «consiste nella confusione tra il quadro istituzionale e le fonti del Consiglio d’Europa e quello dell’Unione Europea.

Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa
Il CdE è un organo decisionale, che rappresenta direttamente i governi degli stati membri. È composto dai ministri degli affari esteri dei paesi membri, e si riunisce due volte all’anno. La sua presidenza si alterna ogni sei mesi. Nella logica dei trattati istitutivi ed in applicazione “di una logica di riparto di poteri tra giudiziario ed esecutivo, l’attuazione concreta della sentenza della Corte Edu è stata lasciata alla competenza istituzionale del Comitato dei ministri presso il Consiglio d’Europa”.

Sugli stati membri ricade la responsabilità nel caso di azioni od omissioni che possono essere contestate denunciando all’apposita Commissione, al Segretario Generale, oppure alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), se vi sono gli estremi.

Leggi la risoluzione del Consiglio d’Europa (inglese e francese)


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