29 Marzo 2024

L’Ema forza la mano: “Vaccini a bambini e ragazzi”. Ma c’è l’allarme miocardite

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Nonostante in quindici mesi il tasso di mortalità per il cosiddetto covid sia stato sostanzialmente zero per bambini, adolescenti e ragazzi, l’Ema forza la mano e delibera il via libera alle vaccinazioni anche sui minori dai 12 ai 15 anni. Una forzatura che, visti i tempi che corrono con le martellanti campagne vaccinali da parte di istituzioni e media, sta facendo preoccupare milioni di genitori in tutto il vecchio continente per possibili effetti collaterali legati soprattutto al cuore dei loro figli.

Non è stato sufficiente che il premier Draghi in un summit con la Merkel abbia dichiarato che “le mutazioni del virus potrebbero minare l’efficacia della campagna vaccinale”, rendendola inutile. L’agenzia del farmaco europea, tira dritto autorizzando in emergenza il siero genico per i minorenni credendo di giungere ad una immunità di gregge che da secoli avviene per natura, e non per via vaccinale.

A sentire il Ministro Speranza e Nicola Zingaretti, questa è la chiave di volta per tornare alla normalità. Scrive Byoblu: C’è un clima festoso, lo stesso che viene proposto ai ragazzi e ai loro genitori: con il vaccino potrete tornare dai vostri amici, andrete alle feste, in questo modo potrete riavere quella vita che vi è stata sottratta. Solo la Regione Lazio conta di vaccinare quasi 50mila tra ragazzi e ragazze.

Ma siamo certi che siano stati presi in considerazione tutti i possibili effetti collaterali? E soprattutto ha senso vaccinare bambini e ragazzi, che sono state le fasce meno a rischio in questo anno e mezzo? Dai loro salotti televisivi, gli immunologi sostengono che è necessario vaccinarli poiché, pur non contraendo il virus in forma grave, possono essere “un serbatoio di contagio”. Bene, ma se come hanno più volte specificato il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità non c’è la certezza che i vaccinati siano incapaci di trasmettere il virus (anzi, le cronache raccontano il contrario, ndr), perché si procede a spron battuto, esponendo i più giovani a rischi di cui neanche gli esperti stessi sono a conoscenza?

Anche perché poi le notizie si rincorrono, aumentando quel senso di sconforto che sta costando la salute mentale a molti. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia che il Centers for Disease Control and Prevention negli Stati Uniti (CDC), ha rilevato l’insorgenza di casi di miocardite (infiammazioni virali e batteriche del cuore, ndr) in alcuni giovani vaccinati contro il Coronavirus. Secondo il report, l’evento avverso è predominante negli adolescenti e nei giovani adulti di sesso maschile, il più delle volte dopo la seconda dose e tipicamente quattro giorni dopo l’avvenuta vaccinazione.

Sul New York Times, che ha dato spazio alla notizia, si legge che “l’agenzia deve ancora determinare se ci sono prove che i vaccini hanno causato la malattia cardiaca”. Come dire, “non ci sono correlazioni…”, frase che riecheggia sempre sulle migliaia di decessi post vaccino. “Solo coincidenze…”.

L’agenzia ha pubblicato una guida sul suo sito web che esorta i medici ad essere attenti ai sintomi cardiaci insoliti tra i giovani che avevano appena ricevuto le loro iniezioni”. Potrebbe trattarsi di una coincidenza, chiosano ancora dal CDC.

Ma si tratta davvero di una coincidenza? Forse no, visto che già a dicembre 2020 Patrick Whelan, noto pediatra reumatologo, aveva avvisato la Food and Drug Administration che i vaccini mRna (incluso Pfizer, che è quello per cui l’EMA ha dato l’ok in emergenza con condizionalità, forma di autorizzazione che viene rilasciata se viene accertato che non vi siano cure, quando invece queste abbondano, ndr) potevano causare l’insorgenza di problemi cardiaci, al cervello, al fegato e ai reni, in modi non valutati negli studi di sicurezza. Nella lettera, ignorata, il Dottor Patrick Whelan sosteneva che la proteina Spike, che costituisce la base della maggior parte dei vaccini contro il Covid, è anche una degli agenti che potrebbe causare danni a organi quali cervello e cuore.

Pur non mettendo in discussione l’efficacia del vaccino in generale, Whelan sosteneva che sarebbe stato ancora più terribile se centinaia di migliaia di persone avessero riportato danni a lunga durata o permanenti al cervello o al cuore, causati proprio dalla fretta con cui i vaccini sono stati immessi sul mercato. Nelle ultime righe, Whelan invitava a essere particolarmente cauti sulla potenziale vaccinazione diffusa dei bambini, e che forse prima era necessario avere dati reali sulla sicurezza dei vaccini. Dati che finora non sono pervenuti da nessuna casa farmaceutica.

Quindi, al di là delle enunciazioni dell’Ema, tocca ai genitori difendere con forza i propri figli non sottoponendoli a vaccinazione poiché, dopotutto, occorre firmare il modulo di consenso informato in cui ci si assume tutte le responsabilità sui propri figli, dal momento che Big Pharma nei contratti multimiliardari con la commissione europea è stato concesso lo scudo penale.

Nessun genitore dovrebbe cedere al ricatto in nome della tutela della salute di bambini che in quindici mesi non sono stati sfiorati dal virus. Il grafico dell’Iss sulla mortalità lo dimostra. Sul fatto che i minori possano contagiare non c’è stata alcuna evidenza scientifica, mentre il premier Draghi ha affermato che le mutazioni del virus possono rendere inutili le attuali vaccinazioni.

In conclusione, il via libera dell’Ema sul vaccino sperimentale sulle “cavie” minorenni, appare più un modo per rafforzare il business di Big Pharma che un intervento per tutelare la salute dei più piccoli, visti i grossi pericoli che si corrono soprattutto a medio e lungo termine.

Fonte Iss, ultimo report disponibile sul tasso di mortalità datato 28 aprile 2021

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