18 Aprile 2024

Ex dg dell’Ema, a mia figlia non farei fare il vaccino AstraZeneca

Lo afferma in una intervista Guido Rasi, già direttore dell'agenzia europea del farmaco e oggi consulente del generale Figliuolo, commissario per l'emergenza. In aumento le reazioni avverse dei quattro vaccini autorizzati in emergenza

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Guido Rasi, ex dg dell’Ema

Non farebbe fare a sua figlia il vaccino Astrazeneca, il siero a vettore virale, ma non solo, anche quelli a mRna. Parola di Guido Rasi, ex direttore generale dell’Agenzia del farmaco europea (Ema) e oggi consulente del commissario straordinario all’emergenza Figliuolo che nelle ultime ore ha lanciato l’idea di vaccinare anche i bambini delle elementari senza che vi siano state sperimentazioni precedenti e in assenza di rischi, dal momento che in quindici mesi il tasso di mortalità per le fasce da 0 a 20 anni è pressoché zero.

Rasi in una intervista a ‘La Stampa’ ha affermato: “Oggi come oggi a mio figlio maschio lo farei fare, a mia figlia no. Ora il quadro è cambiato, si corrono meno rischi di malattia grave o di morte e quindi è più logico usare AstraZeneca sopra i 40 anni”, dice l’ex manager dell’Ema.

L’esperto ha parlato degli effetti avversi del vaccino a Rna messaggero, riscontrati in particolare nelle giovani donne. A quanto aveva già lasciato intendere l’Aifa e l’Ema agli albori, questi preparati (come AstraZeneca e Johnson & Johnson) sarebbero più sicuri per chi ha già compiuto il 40esimo anno d’età.

“L’Ema – spiega Rasi -, ha definito tre scenari diversi di diffusione del virus rapportando i casi di malattia grave e i decessi conseguenti alle infezioni con il numero potenziale di eventi avversi ugualmente gravi correlabili al vaccino. Ebbene, le tabelle indicano che quando si hanno meno di 50 casi di Covid settimanali ogni 100 mila abitanti com’è oggi in Italia, il rapporto beneficio rischio è favorevole al vaccino AstraZeneca solo oltre i 40 anni di età”, sebbene sia in discussione in queste ore che il siero del colosso anglosvedese, – autorizzato in emergenza dapprima sopra i 60 anni di età -, di autorizzarlo sopra i 50 anni. In Liguria, dove vi sono stati alcuni episodi di trombosi nei giovani, un lotto del farmaco sperimentale Az è stato sospeso.

Rasi ha rimarcato la rarità delle trombosi riscontrate, tuttavia sottolineando che, in un contesto in cui i contagi sono sempre più bassi, non andrebbero corsi “nemmeno quei rischi infinitesimali. Anche perché è bene dire che quel caso su 100mila nel 95% si risolve positivamente, soprattutto quando si fa una diagnosi tempestiva”.

Il professor Rasi sostiene poi che gli open day con il vaccino AstraZeneca, organizzati per aprire le prenotazioni anche alle fasce più giovani, siano stati messi a punto con troppa fretta e poca organizzazione: “Diciamo che avrei aspettato un attimo. Oggi come oggi a mio figlio maschio lo farei fare, a mia figlia no, fermo restando che anche immunizzandosi con AstraZeneca correrebbe meno rischi di quelli comunque rari che si assumono prendendo la pillola”. L’ex Ema rassicura tuttavia chi si è sottoposto alla prima dose di AstraZeneca senza riscontrare effetti avversi: “Si può tranquillamente fare il richiamo con lo stesso vaccino poiché esistono sufficienti evidenze scientifiche per dire che chi non ha avuto reazioni avverse per la prima dose rischia ancor meno di averne con la seconda”.

Il professore minimizza, ma il problema delle reazioni avverse con AstraZeneca e anche con gli altri vaccini resta e sta provocando anche diversi decessi di cui pochissimi casi sono riportati dalla stampa. Secondo EudraVigilance, il portale di farmacovigilanza della stessa Ema riporta numeri importanti di reazioni al momento segnalate (non vengono segnalati tutti gli effetti collaterali, anzi alcuni esperti affermano che sono almeno dieci volte di più).

La bancadati riporta per il Comirnaty di Pfizer, in Ue, al 5 maggio scorso, oltre 212mila eventi avversi, di cui il 72% nella fascia che va dai 18 ai 64 anni di età. AstraZeneca oltre 264mila reazione segnalate, Moderna 40.712 e Janssen di Johnson & Johnson, l’ultimo autorizzato al commercio, 8.593. Per tutti e quattro i vaccini una consistente parte degli eventi avversi sono considerati gravi.


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