23 Aprile 2024

Le bugie sul Covid e i Vaccini, documenti Aifa: “Nascondiamo verità su inefficacia”

La montagna di menzogne cresce sempre di più. Una funzionaria dell'Agenzia del farmaco: "Se il siero non produce anticorpi è un fallimento vaccinale". Rispondono i capi: "Quando il vaccino non è efficace non va detto, bisogna imparare a non rispondere", ovvero a "non dire la verità"

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Sul Covid e sui Vaccini hanno nascosto tutta la verità sin dall’inizio, le autorità di governo e sanitarie, con la complicità di virostar e media che si sono sempre girati dall’altra parte anziché fare serie inchieste giornalistiche. Li chiamavano i professionisti dell’informazione…

Dopo tre anni la Procura di Bergamo ha chiuso l’inchiesta indagando tra gli altri gli ex Conte e Speranza. Vengono fuori le imbarazzanti chat in cui il presidente dell’Istituto superiore di sanità Brusaferro cerca di ‘compiacere’ l’ex ministro della Salute. Ma non solo. Da quelle carte sta emergendo tutta la montagna di menzogne che ci hanno raccontato in questi anni, bollando chiunque dubitava della narrazione unica come “complottista”, “negazionista” e “no vax”.


In privato si dicevano che dovevano “terrorizzare i cittadini per fargli accettare le restrizioni”, in pubblico hanno messo in pratica quelle teorie terroristiche senza uno straccio di base scientifica, come il lockdown, con le sue indiscriminate limitazioni alle libertà personali e di circolazione, l’assurdo coprifuoco, il male fatto ai bambini con la chiusura delle scuole, la Dad, le mascherine anche all’aperto, fino al “salvifico” dio vaccino, strombazzato in tutte le salse da tutti coloro citati in premessa, come l’unico modo per uscire dall’incubo del “nemico” invisibile, che poi capimmo da subito che si trattava dell’influenza stagionale chiamata in un modo diverso, coi numeri delle vittime gonfiati oltre i limiti dell’indecenza (bastavano i tamponi inattendibili), dei bollettini farlocchi che vengono diffusi ancora oggi per tenere a freno i sentimenti di rabbia della popolazione ingannata per tre anni, come a convincerli che la presunta minaccia del presunto virus “letale” ancora è dietro l’angolo.

E ricordiamo gli allucinanti obblighi di sottoporsi al siero, con milioni di cittadini costretti a fare la prima, seconda, terza dose, il booster, pena la perdita del lavoro e dello stipendio accompagnati dal marchio “no-vax” e altri epiteti dispregiativi. Infine il green pass, l’infame certificato verde stile Terzo reich, che discriminava chiunque avesse liberamente scelto di non inocularsi. Una norma raccapricciante che discriminava milioni di persone, compresi i minori, a non poter accedere alla vita sociale, allo sport, nei locali, sugli autobus. Non possiamo dimenticare.


E sui vaccini e sulla sua inefficacia, “Fuori dal Coro“, il programma di Rete4 condotto da Mario Giordano, ha mostrato in esclusiva l’incredibile ‘carteggio’ interno all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Uno scoop che dovrebbe muovere d’ufficio le procure di tutta Italia, per i suoi contenuti che dimostrano in sostanza come milioni di italiani ignari siano stati ingannati, raggirati e tenuti in ostaggio da una cloaca ben organizzata a promuovere campagne vaccinali, escludendo in modo criminale tutte le cure domiciliari e alternative al siero sperimentale a mRna.

Ricordiamo la proteina Spike? Il “pinguino” dei primi vaccini a 80 gradi sotto zero… Quante menzogne. La parola d’ordine era: “Mettere paura, terrorizzare” per arrivare al siero. Su questo sito lo abbiamo scritto sin da subito che era tutta una farsa. Ma tant’è! Una vergognosa psyop a reti unificate volta a truffare le persone che hanno la sola “responsabilità” di avere in casa una tv e un telecomando.

Nel servizio di Marianna Canè, andato in onda nella puntata del 14 marzo, altri inquietanti aspetti della vicenda vengono messi in luce, grazie alla pubblicazione di documenti esclusivi di Aifa. Il servizio sul tema è stato aperto con una clip del settembre 2021 in cui l’ex sottosegretario Salute Pierpaolo Sileri, in Parlamento, diceva che “non è vero” che i vaccinati beccavano il virus e lo trasmettevano. “E’ una falsità, una bugia. Il vaccino salva la vita, punto”. Una menzogna colossale acclarata da evidenze scientifiche e dal carteggio interno dell’Aifa. Video


Lo ricordiamo tutti il mantra del “Chi si vaccina non si contagia”. Era la bugiarda premessa per introdurre certificato razziale vaccinale. Ancora oggi, ricordiamo bene l’allora premier Draghi quando spocchioso affermava: “Non ti vaccini, ti ammali, muori”. Poi però i cosiddetti “untori” erano in larga parte inoculati che non sviluppavano anticorpi per combattere il cosiddetto virus. E lo sapevano anche loro, gli scienziati con la “H”. Ma soprattutto lo sapeva la principale autorità sanitaria del nostro Paese, l’Aifa che ha fatto di tutto per occultare la verità.

Da quì sono partite diverse segnalazioni all’ente regolatorio che mise però tutto a tacere, pur di perseguire lo scopo e compiacere i suoi “superiori”; scopo che era proprio dei circoli èlitari che dominano il mondo i quali hanno ordito la più grande e grave truffa della Storia, come ha sempre sostenuto pure Monsignor Carlo Maria Viganò, ex Nunzio apostolico negli Stati Uniti.

Veniamo all’email principale dello scoop: protagonista una funzionaria interna dell’Agenzia del farmaco che scrivendo una email ai suoi superiori dice: “Io all’università ho studiato che lo scopo della vaccinazione è stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi. Se il vaccino non ha prodotto anticorpi che effetto ha avuto? Nullo, ovvero mancanza di efficacia e quindi fallimento vaccinale”. Apriti cielo! Con l’ente che reguardisce la collaboratrice dicendole in sostanza di non interferire: “Bisogna togliere ogni riferimento al fallimento vaccinale”, altrimenti i cittadini potrebbero non vaccinarsi più.


In trasmissione viene intervistato anche un altro medico, che conferma quanto dichiarato in programma: “Se il vaccino non produce anticorpi è un fallimento vaccinale”. Conferma anche la Gismondo che cita come metafora un’aspirina: Se la prendo e non mi passa il mal di testa è un fallimento.

Marianna Canè a questo punto del servizio per “Fuori dal Coro” mostra proprio due documenti interni dell’Aifa. Il 19 gennaio 2021 c’è una segnalazione della Regione Umbria all’Aifa che denuncia che ci sono vaccinati che non sviluppano anticorpi e che quindi possono contagiarsi, eccome. La risposta? “Non essendo disponibili criteri di definizione di caso del fallimento non va indicato ‘mancanza di efficacia’”. Quindi quando il vaccino non è efficace non va detto. Semplice no? E via con il racconto di altre bugie, scrive anche il Paragone.

Come dimostra “Fuori dal coro”, le segnalazioni infatti continuano. E a marzo 2021 arriva all’Aifa anche quella della Regione Liguria. L’oggetto della mail? “Casi di mancanza di efficacia del vaccino Comirnaty (Pfizer, ndr)”. Qui si segnalano addirittura casi di reinfezioni tra chi ha già 2 dosi. Ma ancora si nasconde il problema. Il tentativo di mettere tutto a tacere – spiega Canè – è talmente spudorato che sono gli stessi funzionari dell’Aifa a sollevare dei dubbi, come dimostra appunto il documento citato sopra riferito al fallimento vaccinale.


È chiaro, sono le basi. Un vaccino per dire che funzioni deve produrre anticorpi. Ma qual è la risposta dell’Aifa alla sua funzionaria che solleva il dubbio? “Se facciamo passare come fallimento vaccinale l’assenza degli anticorpi, siamo fuori dalle indicazioni EMA. Pensavamo di farle modificare togliendo ‘fallimento’”. Così, pur di non parlare di ‘fallimento vaccinale’, l’Aifa pensa di modificare le definizioni. E questa sarebbe la scienza? Qualche mese fa la stessa segnalazione arriva dal nosocomio di Brescia. “Abbiamo notato che da parte degli Spedali Civili di Brescia è stato registrato un elevato numero di segnalazioni di inefficacia dei vaccini Covid-19”. Anche qui, però, passa tutto in cavalleria. Emerge dunque che l’Aifa fa di tutto per non dichiarare il vaccino un fallimento.


Aifa: “Se vogliamo sopravvivere, imparare a non rispondere”

Infine, quando vengono richieste informazioni sui progetti di vigilanza attiva, chiamati VigiCovid e che l’Aifa doveva far partire per sorvegliare i danneggiati da vaccino (un capitolo, quello sulle morti improvvise, anch’esso taciuto, ndr), ecco cosa scrive l’Agenzia del Farmaco: “Il progetto VigiCovid non deve essere considerato. Se vogliamo sopravvivere, occorre imparare a non rispondere“. E questa sarebbe la trasparenza? Che per altro è anche un obbligo per gli Enti pubblici… “Anche perché senza trasparenza si può mentire, anche in Parlamento”, conclude amara Marianna Canè il suo servizio per “Fuori dal coro”.


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