17 Aprile 2024

Mondiali, Italia Svizzera 1-1. Jorginho sbaglia il rigore. Ultima chance contro l’Irlanda

Allo Stadio Olimpico gli elvetici si portano avanti con un gol di Widmer, Di Lorenzo pareggia a fine primo tempo e al novantesimo il centrocampista del Chelsea ha la grande occasione dal dischetto, ma sbaglia come nel match di due mesi fa a Basilea

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C’erano tutti gli ingredienti ieri sera per una favola a lieto fine: lo svantaggio iniziale, la rimonta, la spinta di un pubblico da dieci in pagella e un calcio di rigore al novantesimo, con i 52.000 dello Stadio Olimpico pronti ad esplodere di gioia. Ma come due mesi fa a Basilea Jorginho, uno degli eroi del trionfo di Wembley, non riesce a segnare dagli undici metri e così l’Italia dovrà aspettare lunedì sera per sapere se potrà volare in Qatar senza passare dal purgatorio dei play off.

A Roma, nello stadio delle ‘Notti Magiche’, lì dove è iniziata la favola di EURO 2020, gli Azzurri vanno sotto per un gran gol di Widmer, trovano il pari in chiusura di primo tempo grazie alla rete di un altro terzino, Di Lorenzo, e in un finale tutto cuore e carattere si guadagnano il rigore che sembra spalancare le porte del Qatar. E invece il discorso qualificazione è rimandato di tre giorni, con l’Italia che volerà a Belfast per difendere il +2 nella differenza reti mentre la Svizzera ospiterà la Bulgaria. Saranno altri novanta minuti di passione.

LA PARTITA. Privo di quattro protagonisti dell’Europeo – Spinazzola, Chiellini, Verratti e Immobile – e dopo aver dovuto rinunciare anche a Pellegrini e Zaniolo, Mancini sceglie Acerbi come partner di Bonucci in mezzo alla difesa e si affida allo stesso centrocampo schierato contro la Svizzera nella sfida del girone di EURO 2020. Recuperato Barella, in cabina di regia trovano spazio Jorginho e Locatelli, quest’ultimo autore di una doppietta e man of the match lo scorso 16 giugno all’Olimpico. Al posto di Immobile torna titolare Belotti, che parte nel tridente con Chiesa e Insigne. Anche la Svizzera deve fare a meno di tanti pezzi pregiati, da capitan Xhaka a Embolo, passando per i vari Seferovic, Elvedi, Fassnacht e Zuber. Con Gavranovic non al meglio, Ct Yakin punta gioco forza sulla freschezza di Noah Okafor, attaccante classe 2000 del Salisburgo alla seconda presenza in Nazionale, terminale offensivo di un 4-3-2-1 che vede Steffen e l’ex interista Shaqiri agire alle sue spalle. In difesa Schar sostituisce Elvedi e affianca Akanji, con l’ex udinese Widmer e Ricardo Rodriguez sugli esterni, mentre Freuler, Zakaria e Vargas formano un trio di centrocampo muscolare, chiamato a schermare una difesa che ha subito un solo gol in queste qualificazioni.

In conferenza Mancini aveva detto di aspettarsi una Svizzera non arroccata tutto dietro, vista anche la necessità di portare a casa i tre punti. Non sbagliava. E all’11’, al primo tiro in porta, gli elvetici passano in vantaggio: Okafor si invola sulla sinistra e serve un pallone all’indietro all’accorrente Widmer, che da fuori area con un esterno destro potentissimo manda il pallone a infilarsi sotto l’incrocio dei pali. Donnarumma tocca, ma non basta.

Ci si aspetta la reazione dell’Italia, ma è la Svizzera a sfiorare il raddoppio con una conclusione a giro di uno scatenato Okafor, che spostato a sinistra crea più di un grattacapo a Di Lorenzo. Dalla panchina Mancini predica calma perché, alla ricerca del pareggio, gli Azzurri si scoprono favorendo le ripartenze degli ospiti. Fortunatamente con il passare dei minuti l’Italia si scuote e al 22’ va vicinissima al pareggio: discesa sulla sinistra di Emerson, palla a Jorginho e conclusione respinta dalla difesa sul piede di Barella, che calcia da pochi passi trovando la strepitosa risposta di Sommer. Due minuti dopo ci prova anche Chiesa, ma Sommer si allunga e blocca senza troppe difficoltà il tiro a giro del numero 14. Il portiere svizzero sbaglia però i tempi dell’uscita al 36’, Di Lorenzo ringrazia e di testa realizza l’1-1 sfruttando al meglio la punizione calciata da Insigne. L’Olimpico esulta due volte, ripetendo il boato quando l’arbitro Taylor indica il centrocampo dopo un lungo controllo del VAR.

Nella ripresa i 52.000 dell’Olimpico provano a trascinare al successo gli Azzurri al grido di ‘Italia, Italia’, ma manca un po’ di fluidità nella manovra e così dopo un quarto d’ora Mancini cerca di dare la scossa mandando in campo Berardi e Tonali al posto di Belotti e Locatelli e spostando Insigne nel ruolo di falso nove. E mentre sugli spalti parte la ‘ola’, l’Italia si affaccia dalle parti di Sommer con una conclusione alta di Emerson. Entra anche Cristante per Barella, Yakin invece manda in campo Garcia e Imeri al posto di Rodriguez e Steffen.

L’Italia vuole il 2-1 e Insigne ci prova con la sua specialità, il tiro a giro, ma Sommer riesce a respingere nonostante una deviazione a pochi metri dalla porta. A dieci minuti dal termine arrivano le ultime due mosse di Mancini, che inserisce Calabria e Raspadori per Insigne ed Emerson. Chiesa ha la palla buona, ma calcia alto. Poi Berardi viene atterrato in area da Garcia, l’arbitro Taylor prima fa proseguire ma poi, richiamato dal VAR, va al monitor. E si convince a fischiare il rigore. Sul dischetto si presenta Jorginho, che come due mesi fa a Basilea fallisce il penalty calciando alto. E nel recupero l’Italia rischia addirittura la beffa, con Donnarumma che si fa soffiare il pallone da Zakaria e l’ultimo entrato, Zeqiri, che non trova la porta. Finisce con il pubblico che applaude comunque gli Azzurri, che ricambiano. Per andare al Mondiale bisogna vincere con l’Irlanda del Nord, possibilmente segnando tanti gol.


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