I Carabinieri di Scandale hanno tratto in arresto Ferdinando Scalise, di 52 anni, per detenzione di armi clandestine e relativo munizionamento. Da tempo i militari della locale Stazione avevano avuto riscontri informativi che lo Scalise, oltre a detenere legalmente alcune armi ne occultasse delle altre illecitamente detenute; nelle ore scorse un nutrito dispositivo di militari agli ordini del comandante della stazione maresciallo ordinario Pasquale Castellana, unitamente ad unità cinofile dello squadrone cacciatori di Calabria e uomini del Nucleo operativo della compagnia di Crotone hanno “congelato” tre siti riconducibili allo Scalise, ovvero l’abitazione, l’attività commerciale di vendita di casalinghi ed un magazzino di proprietà.
Le attività di perquisizione iniziate all’alba sono state condotte dai militari nei vari obiettivi con una certa difficoltà visto anche la grandezza degli spazi: tuttavia il Cane-Carabiniere Willy riusciva ad percepire una traccia nel box dell’abitazione dello Scalise, ove veniva rinvenuti abilmente occultati una 80ina di proiettili calibro 9 e cal.22.
Da quel momento avendo sempre più fondato il sospetto delle presenza di armi, si inviavano sul posto ulteriori rinforzi a disposizione del Comandante di Stazione che con mestiere e professionalità convinceva lo Scalise ad indicare ove fossero occultate le armi, ovvero in un sottoscala del magazzino.
Qui infatti si aveva modo di recuperare una pistola Beretta mod. 34 calibro 9, con matricola abrasa, una pistola Carma Rhom cal22 con matricola abrasa ed una pericolosissima pistola a salve modificata per poter sparare colpi veri cal. 7.65 ed un centinaio di proiettili in tutto.
Dopo aver avvisato il magistrato di turno, Gaetano Bono, l’uomo veniva quindi dichiarato in arresto di flagranza per detenzione di armi clandestine e relativo munizionamento, e ricettazione delle medesime.
Inoltre venivano poste sotto sequestro, al fine di un diniego alla detenzione di armi dei tre fucili e della pistola per le quali l’uomo aveva regolare autorizzazione. L’arresto veniva quindi convalidato dal gip il quale disponeva per Ferdinando Scalise il divieto di ritorno nella provincia di Crotone.
Il ritrovamento del mini arsenale sta preoccupando non poco il Comando Carabinieri: il paese di Scandale è da sempre considerato relativamente tranquillo, ma la disponibilità di armi perfettamente funzionanti e pronte all’uso, per di più celato da un uomo che ne deteneva legalmente delle altre è elemento sotto la lente degli investigatori che stanno cercando di capire per chi fossero detenute le armi e per quale motivo; le stesse verranno ora inviate al Ris di Messina per la risaltazione della matricola, quindi per capire da dove provengano, e per gli opportuni accertamenti balistici volti a scoprire se le armi siano già state utilizzate in azioni delittuose.