25 Aprile 2024

Intervista a Renzi e Alfano, il tandem delle fughe in avanti

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Renzi e Alfano in Tandem visti da Grattachecca
Renzi e Alfano in Tandem visti da Grattachecca

Matteo e Angelino camminano in tandem nel governo nato dalla “defenestrazione” di Enrico Letta, l’ex primo ministro uscito nel 2013 dal cilindro della disperazione di Giorgio Napolitano dopo il flop di Pigi Bersani. Entrambi giovanissimi, si sono conosciuti nei corridoi del Palazzo. Lui, Renzi, era sindaco di Firenze, l’altro, Alfano, ministro guardasigilli dell’allora governo Berlusconi. Oggi guidano insieme l’esecutivo di sinistra-centro-destra. Una formula dettata dal risultato delle elezioni politiche di due anni fa quando la coalizione di centrosinistra guidata da Bersani si fece agguantare dal “giaguaro” , Berlusconi, che tutti i sondaggi davano 10 punti indietro. Li incontro per caso a piazza Colonna che scorazzano su un tandem. Sono in pausa relax. Sereni e sorridenti, look casual.

Prendo a balzo la palla e decido di fare una intervista multipla armata di due registratori nuovi di zecca (l’ultimo me lo aveva rotto Scopelliti…) e due taccuini. Gli chiedo se possono camminare a passo di donna. E loro mi accontentano.  Al seguito un centinaio di uomini e donne tra portaborse, polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e 007 in borghese, quattro elicotteri e una mongolfiera arancione con ai lati scritto: “Yes we can! In non casco ma asfalto i Gufi.”. Decine di cecchini sui tetti a caccia di eventuali “guastatori”. Nemmeno si trattasse di due papi. Al manubrio del tandem c’è il primo ministro che si lamenta: «Guarda che me tocca fa’. Tocca solo a me pedalare!».

Il ministro dell’Interno ribatte subito: «Non è vero, è solo una sua impressione». Una donna poliziotta inarca le sopracciglia per farmi capire che ha ragione Renzi. Poi Alfano sussurra sottovoce: «Lui ha il 41 percento, io solo il 4, è evidente che pedala chi ha più forza…». Accanto a me la storica portavoce di Alfano, Danila, una bella biondona che segue il capo dappertutto. Un’arma di distrazione per scorta e passanti. Anche lei attacca il registratore per capire se ciò che scrivono i giornalisti corrisponde poi al vero. Altrimenti scattano le querele. Renzi senza aspettare, attacca subito coi “preamboli”: «Una piccola ma importante premessa: io parlo per il 41 percento, quello dietro per il 4». Il leader di Ncd storce il naso. Accordato, dico io. Vedo da dietro che Alfano tira i pizzicotti a Renzi. Se potesse anche a me.

Ma davvero volete arrivare così fino al 2018?
Renzi: «E chi ce lo impedisce. Abbiamo fatto tanto in questi mesi».
In effetti, gli annunci e le promesse si sono sprecati…
Renzi: «Ti dico che lo fo’. Abbiamo annunciato 80 euro in busta paga e abbiamo mantenuto la promessa. Oggi se una famiglia può consumare di più deve dire grazie a me».
Alfano: «Vorrai dire grazie a noi…».
Vabbe, l’unica promessa mantenuta a fronte di una marea di slide in cui aveva indicato scadenze con riforme importanti. Poi, però, gli 80 euro non hanno rilanciato l’economia…
Renzi: «E chi lo dice?»
La Voce.info dell’economista Tito Boeri e tanti altri.
Renzi: «Ma quello è ancora avvelenato perché non l’ho nominato ministro dello sviluppo economico. Sa quanto vale ciò che scrive quel sitetto?».
Quanto?
Renzi: «Zero tagliato».
Scusi, ma per rilanciare i consumi non era meglio abbassare l’Iva di 2 punti che dare soldi a chi c’ha già uno stipendio sicuro? Più o meno con gli stessi soldi…
Renzi: «Beh, io ci avevo pensato e forse era anche più efficace per rilanciare l’economia. Ma quando parli di mettere soldi in busta paga, la gente capisce al volo e così…».
Alfano: «…E così ha preso il 41 percento».
Renzi: «Angelino, dai!, non fosse per questa manovra saresti all’1%. Senza contare che stai perdendo pezzi nel tuo partito…».
Alfano: «Io non sto perdendo nulla. Guadagniamo iscritti sotto il motto “Senza altezza non c’è base”. E poi è l’Udc che mi ha spinto a prendere il quorum alle europee».
La scorta guarda il ministro e sghignazza spudoratamente…
Ma il vostro motto era il contrario: “Senza base non c’è altezza”, o no!
Alfano: «Quante puntualizzazioni, trattasi di lapsus freudiano…Detto questo, dico a Matteo che alle prossime ce la giocheremo…Non riuscirai…».
Non riuscirà…
Renzi: «E smettila di fare il gufo».
Alfano: «Gufo a chi?».
Renzi: «Dicevo alla bambola non a te».
Io non gufo. Comunque Alfano sembra non vivere nella realtà. Mi dica, il sottosegretario Delrio ha ammesso che gli 80 euro sono stati un errore. E’ così?
Renzi: «Ogni opinione è rispettabile, anche se chi la esprime ha ragione. E comunque l’ha detto in agosto, quando tutti erano in vacanza e nessuno segue la politica».

Il pacchetto di riforme annunciato a che punto è?
Renzi e Alfano: «In mille giorni realizzeremo il programma annunciato nei primi cento giorni».
Prima l’Economist che la ritrae insieme ad altri leader con un gelato in mano mentre affonda su una barchetta di banconota, poi l’Ocse e le agenzie di rating vi hanno gelato con le stime di decrescita: -0,4 per quest’anno. Cosa ne pensate?
Renzi: «Ho dato mandato ai miei legali di citarli per diffamazione a mezzo banconota».
E all’Ocse cosa risponde?
Renzi: «Che cascano male. Io ho nominato un uomo dell’Ocse (Padoan) ministro dell’Economia. Da buoni intenditori poche parole…».
Veramente è stato Napolitano a farle nominare Padoan. Era salito al Quirinale con una lista ed è uscito con un’altra. Vedi Gratteri…
Renzi: «Perché lei era presente?».
No, ma abbiamo letto i suoi appunti…
Renzi: «Lei ha lo sguardo troppo arguto per i miei gusti. Ora capisco chi l’ha messa in circolo quella foto…».
Lo prendo per un complimento. Tornando all’Ocse e alle agenzie, ciò che scrivono significa che non si cresce. Siamo l’unico paese del G7 in recessione.
Alfano: «Questa è una bugia.  Questi istituti intendono generare panico. Vogliono giocare lo stesso scherzo che hanno giocato a Berlusconi nel novembre 2011».
Lo dice lei!
Renzi: «Sono gufi, ma con noi han trovato pane per i loro denti. Non riusciranno a scalzarci dal governo. E poi non vede…?».
Cosa?
Renzi: «Non vede che i ristoranti sono tutti pieni. Dov’è sta crisi, mi dica! Dove sta la crisi».
Che fa mi prende in giro? Questa era del Cavaliere…
Alfano: «Veramente…».
Renzi: «Muto tu.. Scolta rahazza, te lo diho in fiorentino. In questi locali i gufi non ci entrano».
Suvvia, presidente…
Renzi: «Silvio dicendo in questo modo ha infuso ottimismo e fiducia e così ha riempito i ristoranti per davvero…».
Scusi, ma dove vive?
Alfano: «Guardi, lasci stare…».
Renzi: «Lei è una gufa».
Veramente i gufi li ha accanto, nel suo Pd…
Renzi:  «Si, ma io li rimetto in gabbia e li lascio senza cibo né acqua».
Si avvicinano due uomini e mi invitano a smetterla con le domande: «Adesso basta, vada via».
Renzi ai due: «Basta lo dico io».
Alfano ai suoi: «Basta lo dice lui».

Senta, Fassina dice che con il Job acts tradisce il mandato dei suoi elettori…
A Renzi viene spontaneo: «Fassina chi?».
Ancora! dai, presidente
Renzi: «Ma se quello non ha mai lavorato in vita sua!».
Ma perché, voi avete lavorato?
Renzi: «Io ho lavorato nell’azienda del mi babbo».
Alfano: «Io sono avvocato».
Si ma senza mai esercitare…
Alfano: «Ma a lei che importa. Senti Matteo, sta ragazza mi ha rotto…».
Renzi: «Lasciala lavorare. Noi siamo liberali».
Alfano: «Vuoi dire libertari?».
Renzi mi guarda e scuote la testa: «Sempre uguali questi dell’Ncd. Noci di cocco».
Ok, com’è andato l’incontro con Berlusconi?
Alfano: «Io mi sono astenuto».
Renzi: «Ma non ha letto i giornali?».
Si, ma vorrei sapere la verità, non le veline che mandate alle agenzie…
Renzi: «Incontro sulle riforme».

Ok, questo è scritto sui giornali. Volevo sapere se regge ancora il patto del Nazareno e a quale prezzo.
Renzi: «No comment».
Vorrà mica dirmi che…
Renzi: «…Senti, mi hai scassato».
Badi a come parla…
Renzi: «Non posso risponderti se sulla bici con me c’è lui, capisci o sei tonda…».
Il lui è Alfano. Renzi strizza l’occhio. Appare evidente che nel meeting con il leader di Forza Italia uno degli obiettivi centrali era come ridimensionare Ncd…
Sull’Italicum, almeno?
Renzi: «L’obiettivo mio e di Silvio è quello di impedire a forze politiche che siano sotto il 15 percento di entrare in parlamento».
Alfano: «Naturalmente scherza…»
E le preferenze?
Renzi: «Le preferenze fanno male alla democrazia».
Alfano: «Noi ci batteremo come leoni per introdurle».
Ma se lei, Renzi, era per le preferenze…
Renzi: «E’ vero, ma quando ero all’opposizione del mio partito e non contavo nulla. Adesso che posso scegliere la classe politica e dirigente vuole che le introduca io? In passato hanno fatto nominare papponi, vedove, nulla facenti, inutili idioti…».
Alfano: «…Bada a come parli sennò ti accappotto. Qui, ora!».
Noto che il tantem comincia a zigzagare e mi sposto…
Renzi: «Come si chiama il sito per cui scrivi?».
SeconodoPianoNews.Com
Renzi: «Sarà un sitetto da quattro soldi come la Voce di Boeri».
Non offenda…
Alfano: «Non offendere le donne».
Dopo aver fatto almeno dieci volte il giro della piazza, ci avviamo verso Monte Citorio, largo dove ha sede la Camera dei Deputati. Troviamo come sempre tutto transennato. Ci sono lavoratori che protestano, imprenditori incaxxati che rivendicano i pagamenti verso la Pa che Renzi aveva promesso appena si è insediato e a “Porta a Porta” aveva promesso (e scommesso con Vespa) che pagava tutti dopo l’estate. I Sindacati in trincea perché non vedono risultati…

Renzi: «Vedi ragazza, qui ogni giorno è una guerra. Ma adesso scendo e faccio un bagno di folla».
Alfano: «Ma dove vuoi andare? Stai in sella altrimenti ti fanno un bagno di uova marce».
Lo stuolo della scorta dà ragione al ministro dell’Interno.
Renzi: «Ok, forse non è il caso. Però pedala un po’ anche tu. Mi hai rotto con questa storia che devi pedalare per il 4%».
Alfano: «Hai voluto la bici? Adesso pedala».

Ministro, sulle coste siciliane e calabresi arrivano diversi sbarchi al giorno. Non crede sia fallita la vostra operazione “Mare Nostrum”?
Renzi: «Vai, va’. Adesso rispondi tu. Quì caschi male…».
Alfano: «Con Mare Nostrum abbiamo salvato migliaia di vite umane. Quindi, se permette non è fallita un bel corno…».
A me risulta che sotto l’egida di “Mare Nostrum” sono morti centinaia di migranti.
Alfano: «Ma non per colpa del Mare Nostrum».
Allora per cosa?
Alfano: «I miei uomini stanno svolgendo un lavoro incessante per accertare le cause dei naufragi. Trattasi probabilmente di carrette del mare non idonee al trasporto di persone, animali e cose».
Renzi: «Tipico lessico da maresciallo».
Alfano: «Tranquillo, Matteo, inchioderemo i responsabili di queste tragedie alle loro responsabiltà».

L’Europa accusa che Mare Nostrum sia stata di intralcio a Frontex…(L’agenzia di sorveglianza delle coste Ue nata nel 2004 con sede a Varsavia, ndr)
Alfano: «Ho più volte sollecitato Bruxelles ad aiutarci concretamente in questa emergenza straordinaria di flussi migratori, ma la risposta, se devo essere franco, è stata piò meno questa: “Vedetevela da soli”».
Che manchi una politica comune in tema di immigrazione è fuor di dubbio, ma l’Italia ha continuato a dare sempre l’impressione di un paese ospitale disposto anche a prendersi i migranti direttamente in Libia. Ma poi?
Alfano: «Qui sono finite le mie competenze. Rispondi tu, Renzi».
Renzi: «La questione è complessa. Se vieni domani in ufficio ti faccio vedere le slide del “poi”».
Scusi, ma che risposta è?
Renzi: «Beh, intanto è la risposta del presidente del Consiglio dei Ministri della Republica Italiana. Per cui scrivi questo e taci».
Ma per chi mi ha preso?
Renzi: «Stai attenta che i riccioli te li stiro».

Sempre gli stessi voi politici. Su qualche “sitetto” è stato lanciato il pericolo Ebola in mano ai terroristi dell’Isis  che vorrebbero introdurre attraverso gli sbarchi.  Ipotesi confermata da “Site” autorevole istituto di monitoraggio sul terrorismo Jihadista. Cosa rispondete?
Renzi: «Che è tutto falso».
Alfano: «La minaccia dell’Isis esiste. Sono disposti a tutto per attaccare l’Italia e il Sacro Romano Impero».
Renzi: «Ma che figure mi fai fare? Mai una volta che mi assecondi».
Alfano: «Io sono il tuo secondo. Ma bisogna dire sempre la verità al popolo italiano».
Che ne pensate di una probabile alleanza tra Isis e ‘Ndrangheta?
Renzi: «Angeli’, questa è di tua competenza».
Alfano: «Secondo la mia intelligence non vi sono pericoli di questa natura. Poi quelli vogliono uccidere gli “impuri”, si figuri se fanno un’alleanza con le cosche mafiose».

Renzi: «Ma che dici Angeli’? Bambola, ho capito. Aspetta che chiamo Gratteri che mi hai messo una pulce nell’orecchio…».
Il premier prova a chiamare Nicola Gratteri per avere lumi, ma il telefono del pm anti ‘ndrangheta risulta occupato.
Renzi: «Lo farò chiamare domani da Del Rio».
Vabbé, sentite, per chi avete tifato nel referendum scozzese?
Renzi e Alfano: «Yes we can».

Ma alla fine hanno vinto i no…
Alfano: «Infatti, abbiamo tifato “Si” per l’Unione. Noi che siamo riusciti a fare le larghe intese vuole che tifavamo per l’autonomia?».
Renzi, ma dopo che è ha preso il 41 percento alle europee, legittimato quindi dal voto che senso hanno ancora le large intese?
Renzi: «E’ pregata di non girare il dito nella piaga. Da maggio sto dicendo al mio maggiore alleato di andarsene all’opposizione».
Angelino scende dal tandem e lo affronta di petto…
Alfano: «Che stai dicendo? Vedi che ti accappotto. Qui, subito!».
Renzi si rivolge a me sconfortato: «Scherzavo. Vedi, mi minaccia. Sarò costretto a portarmeli indietro fino al 2018».
Con lei che guida e pedala.
Renzi: «Con me che guido e pedalo».

Sui marò gli ultimi tre governi hanno fatto una figuraccia, non crede?
Renzi: «E’ colpa di Monti, Passera e Di Paola. Terzi ha ragione».
Si, ma adesso ci siete voi…
Renzi: «Ha una domanda di riserva?».
Alfano: «Abbiamo portato un marò a casa e questo è un grande successo per la diplomazia italiana».
Dalla scorta che ci segue parte una grande e discreta risata…Sorrido anch’io e cambio argomento.

Come andrà a finire secondo lei questa avventura di governo?
Renzi: «Ce la faremo. Io sono ottimista per natura. Ho sempre detto che o cambio l’Italia o cambio mestiere e torno a lavorare dal mi babbo».
Ma se lo hanno appena indagato per bancarotta fraudolenta…
Appena nomino il caso del papà, il premier s’imbufalisce: «E tutta una montatura. Gli leverò le ferie e gli taglierò lo stipendio da nababbi. Mio padre è innocente. Lo hanno scritto pure i miei giornali Libero e Il Giornale».

Per la verità quelli sono i giornali di Berlusconi!
Renzi: «E perché, secondo lei di chi sono figlio adottivo?».
Alfano: «Ha preso il mio posto».
Vabbè grazie!, alla prossima.
Ehi, presidente…
Renzi: «Che c’è».
Non ho capito una cosa. Mi dica la verità: che differenza c’è tra il Pd e il centrodestra di Alfano?
Renzi: «Casso ragazzi, questa si che l’è bella. Ma perché, trovi differenze tra noi? Io per la verità, e quì ha ragione Cuperlo, non ho mai trovato differenze tra il Pd e il centrodestra di Berlusconi, il primo a volere e a fare le larghe intese che ci hanno permesso di andare al potere senza passare dalle urne. Sa, io provengo dalla Margherita che era composta da ex Dc confluiti poi nel Pd. Per parlare di Alfano, lui ha origini democristiane ed è confluito nel centrodestra. Ci siamo semplicemente ritrovati dopo anni di diaspora…».
Al potere?
Alfano: «Al potere. Questo è ciò che ci hanno sempre insegnato i nostri padri politici…».
E tutte queste chiacchiere sui valori, sulle differenze tra destra e sinistra…Aveva anche detto basta a larghe intese con la destra…
Renzi: «Ma si fa per dire! Anche lei vede comunisti o fascisti in giro? Son tutti diventati democristiani quanto la Dc era scomparsa per colpa di quell’ebetino di mani pulite. Con Angelino siamo come fratelli. Con Silvio padre e figlio. Siamo un sistema collaudato, infallibile. Per ora tireremo altri quattro anni. Poi vedremo. Di certo mi serve più tempo per rinnovare il Paese. Direi un ventennio. Almeno!».
Quante stronzate mi tocca sentire…
Renzi: «Hai detto qualcosa?».
No niente, parlavo tra me e me. Un’ultima cosa: esporterete il modello “larghe intese” anche a livello locale?
Renzi e Alfano all’unisono: «Se funziona qui a Roma perché no! Faremo alleanze alle amministrative e a tutti i livelli politici e condominiali. Le “larghe intese” funzionano e sono vincenti. E noi siamo vincenti! Il domani appartiene a noi».
Vi saluto e grazie per l’intervista.
Renzi: «Ehi, bambola! La vuoi una grattachecca? Paga Alfano…».
Si, tomorrow.

Non avevo detto il mio nome al tandem. Ma non me la sono presa. L’intervista, per volere di Matteo Renzi rispetta le percentuali della “dispar condicio”. Il 41% parla lui, per il 4 Alfano. Ma per la verità non sono andata col bilancino. A malapena riuscivo a tenere due registratori e due taccuini… Una conversazione dinamica e itinerante che finisce davanti alla Camera con loro che scorazzano rilassati e sorridenti. La scorta “spompata” corre dietro per acciuffarli, ma con scarsi risultati. Due di loro si avvicinano a me e dicono: «Vede che siamo costretti a fare per poche centinaia di euro al mese? Lei che c’ha er taccuino se lo scriva e lo pubblichi dove glie’ pare». Gli dò ragione. L’aumento degli stipendi aspetta. Alfano e Renzi però avevan rassicurato… Il tandem funziona alla grande per le fughe in avanti…

Intervista immaginaria di Grattachecca (non autorizzata)  


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