CASTROVILLARI (COSENZA) – L’ex sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, è indagato dalla procura di Castrovillari con l’ipotesi di corruzione elettorale in concorso.
Papasso è indagato a seguito delle indagini svolte dai carabinieri di Corigliano Calabro che hanno investigato dopo le denunce presentate dall’ex sindaco circa i messaggi intimidatori ricevuti da un soggetto, poi identificato nel 33enne arrestato oggi, Francesco Bruno, il quale avrebbe minacciato più volte l’allora primo cittadino per ottenere un posto di lavoro.
Occupazione nel settore dei rifiuti, che, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata “pattuita” durante la campagna elettorale del giugno 2016.
Le indagini su Gianni Papasso partono da una serie di “anomalie”. L’ex sindaco denunciò i messaggi minatori i cui sviluppi sono culminati con l’arresto di Bruno, ma secondo gli investigatori ne omise altri che sarebbero compromettenti e potrebbero configurarsi nel reato di corruzione elettorale.
Un comportamento, questo, che ha insospettito gli inquirenti portandoli ad approfondire “una vicenda – viene spiegato dagli investigatori – che resta ancora con i contorni non del tutto definiti e perciò oggetto di indagini finalizzate a far luce sull’ipotesi di corruzione elettorale contestata all’odierno arrestato (Bruno, ndr) e all’ex sindaco in relazione alle elezioni del 5 giugno 2016”.
Il comune di Cassano allo Ionio il 23 novembre 2017 venne sciolto per infiltrazioni mafiose dal consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, dopo la relazione prefettizia che accertò presunte collusioni tra apparati comunali e clan di ‘ndrangheta.