Violenta aggressione ai danni di due giovani. Sono feriti gravemente. 4 arresti dei CC

E' successo a Roseto Capo Spulico, nel cosentino. Il gruppo ha raggiunto le vittime in un parcheggio aggredendoli con mazze e un machete. Un ragazzo è in fin di vita. Illesa una donna. I Carabinieri che li hanno fermati chiudono il cerchio in poche ore e cercano adesso il movente di tanta brutalità

Carlomagno

Una violenta e brutale aggressione a colpi di mazze e machete è avvenuta la scorsa notte nel parcheggio nei pressi del campo sportivo di viale Olimpia di Roseto Capo Spulico (Cosenza). Destinatari del raid tre giovani: un italiano, un albanese e una donna cilena, di cui uno è in fin di vita.

Il branco, secondo indagini dei Carabinieri, era composto da quattro persone. Il gruppo è sceso da un’autovettura sopraggiunta a forte velocità ed ha aggredito con inaudita violenza i tre giovani con mazze da baseball e un machete. Il bilancio parla di due feriti, entrambi trasportati d’urgenza e ricoverati in ospedale, uno dei quali versa in prognosi riservata e giudicato in gravissime condizioni. La donna è rimasta fortunatamente illesa.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Cassano All’Ionio, che hanno dato immediatamente impulso a serrate indagini volte a ricostruire la dinamica dell’evento e a identificarne gli autori, raccogliendo la testimonianza dell’unica vittima rimasta illesa, la donna cilena, nonché analizzando le registrazioni di tutti gli impianti di videosorveglianza installati nelle vicinanze del luogo dell’aggressione e lungo le vie di avvicinamento e di fuga degli aggressori.

Le progressioni investigative dei militari hanno consentito, in breve tempo, di acquisire un quadro di plurimi e gravi indizi in ordine all’efferato evento nei confronti di quattro soggetti, tre stranieri e un italiano, di età compresa tra i venti e i ventiquattro anni. I quattro sono stati rintracciati e sottoposti a fermo di indiziato di delitto, quindi ristretti presso la Casa circondariale di Castrovillari.

Tra le contestazioni mosse nei loro confronti, vi è anche l’aggravante di aver commesso il fatto con l’utilizzo di un’arma come il machete, la cui destinazione naturale è l’offesa della persona. Non si esclude il tentato omicidio.

L’attività svolta dai militari avrebbe dunque consentito di ricostruire, a livello di gravità indiziaria, la condotta dei quattro soggetti, in relazione ai reati a loro contestati, per i quali l’autorità giudiziaria, concordando pienamente con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha chiesto e ottenuto la convalida del fermo; i presunti autori restano pertanto in carcere.

Non è ancora chiaro il movente di tanta violenza. Le investigazioni dei militari sono volte ad accertare anche l’origine dell’aggressione.