I Carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Catanzaro e militari della Compagnia di Petilia Policastro hanno proceduto al sequestro, nei confronti di Antonio Santo Bagnato, detenuto, e della moglie Stefania Aprigliano, di beni mobili ed immobili, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. Il decreto è stato disposto dal Tribunale di Catanzaro, Sezione Misure di Prevenzione su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
Si tratta di 109 unità immobiliari, suddivisi tra terreni e fabbricati; un’azienda agricola di proprietà di Stefania Aprigliano e relativo compendio aziendale; un trattore e un rimorchio agricolo; alcuni fabbricati non censiti catastalmente; un’autovettura; tre capi di bestiame e un conto corrente;
L’attività investigativa rientra nell’ambito di una più vasta attività repressiva attuata nell’area crotonese dalla Dda di Catanzaro, coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri e dai pm Paolo Sirleo, Domenico Guarascio e Pasquale Mandolfino, volta alla disarticolazione degli aggregati delinquenziali presenti in area, anche mediante il sequestro dei beni e l ‘irrogazione della misura di prevenzione della Sorveglianza speciale.
Antonio Santo Bagnato è stato coinvolto a gennaio nell’inchiesta della Dda catanzarese “Basso profilo”, perché ritenuto al vertice dell’omonima cosca di ‘ndrangheta.