L’omicidio di Francesco Augieri, avvenuto la scorsa notte a Diamante, ha lasciato sgomenta la città di Cosenza dove il giovane, figlio di un noto medico, era molto conosciuto e apprezzato. Il ragazzo, di appena 23 anni, durante una rissa i cui motivi sono al vaglio della Procura di Paola, è stato raggiunto da alcuni fendenti al cuore e alla gola ed è morto durante il trasporto in ospedale.
Il cordoglio del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto: “Una morte assurda“
“Una città affranta e avvolta dal forte senso di impotenza si interroga sulla tragica prematura scomparsa di un suo figlio, un giovanissimo che in una notte d’estate che era cominciata nella spensieratezza ha trovato ad attenderlo una morte assurda”.
Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto interpreta così il diffuso sentimento di sconforto suscitato dalla notizia dell’uccisione del 23enne cosentino Francesco Augieri mentre era in vacanza a Diamante.
“Da padre, posso soltanto immaginare il dolore dei genitori e di tutta la sua famiglia – aggiunge Occhiuto – Una vita spezzata in modo così drammatico ad appena vent’anni addolora in maniera indescrivibile. Non esistono parole di conforto o che possano comprendere quanto accaduto, il nostro pensiero va a Francesco e ai suoi sogni infranti da una violenza inspiegabile, al suo futuro interrotto nel sangue. Ai suoi cari giunga il nostro abbraccio di vicinanza nella profonda sofferenza che pervade l’intera comunità”.
Preside del “Telesio” esprime vicinanza alla famiglia: “Un privilegio conoscerlo”
Sul grave fatto di sangue è intervenuto anche Antonio Iaconianni, dirigente scolastico del Liceo Classico Telesio dove “Ciccio”, come lo chiamavano amici e parenti, aveva frequentato le superiori.
“Ho appreso con profondo dolore – afferma Iaconianni – la notizia della tragica scomparsa del giovane Francesco, già nostro studente, che abbiamo avuto il privilegio di conoscere nella sua solarità e nel suo vivere la quotidiana vita scolastica con serenità e serietà”.
“La dolorosa vicenda – aggiunge il preside – impone a noi tutti, educatori sia in ambito scolastico che in ambito familiare, una seria quanto doverosa riflessione: non è possibile che accadano fatti tanto gravi, non è possibile che non ci sia un moto di coscienze, una condivisa reazione di sdegno”.
“La violenza, in ogni ambito ed in qualsiasi modo, deve essere sempre condannata! Occorre – prosegue – destare le coscienze degli adulti affinché si spendano in tutti i modi per contribuire, ognuno per la sua parte, alla creazione di una società che per molti aspetti sembra vivere un tempo di anestesia etica. E’ necessario, oggi più che mai, trasmettere ai nostri giovani valori, messaggi chiari, parole di speranza, di incoraggiamento”.
“Oggi – ha concluso Iaconianni – la nostra società ha bisogno più che di bravi giovani, di bravi educatori che siano in grado di trarre fuori il meglio dalle generazioni future: che si dialoghi di più nelle famiglie, nelle aule di scuola, che si spenda più tempo all’ascolto, che si propongano i valori di un tempo, i sani principi e perché no quei valori che leggiamo anche nel Vangelo. Che si torni ai buoni sentimenti, alla pace come unica via per il futuro. Che gli adulti siano in ogni circostanza modello di vita e riferimento lungo la difficile via della vita. Alla famiglia di Francesco un forte abbraccio mio personale e di tutta la scuola che dirigo”.