Associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi clandestine, ricettazione e furto aggravato. Sono queste, a vario titolo, le accuse con cui sono state arrestate complessivamente 11 persone in provincia di Reggio Calabria.
La prima operazione, in esecuzione di un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare emessa dal gup presso Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Dda, è stata eseguita dai militari del comando provinciale di Reggio Calabria, nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio espletato in tutta la piana di Gioia Tauro, con il concorso dello squadrone eliportato Cacciatori e di due unità cinofile del Goc di Vibo Valentia.
Nell’ordine, i primi tre destinatari della nuova ordinanza sono: Francesco Cacciola, di 47 anni, Giuseppe Cacciola, 35 anni e Giovan Battista Cacciola, di 52anni, i primi due già sottoposti a regime di detenzione domiciliare e, Giovan Battista, già detenuto presso la casa circondariale di Catanzaro, a seguito dell’intervenuta sentenza di condanna, emessa il 26 gennaio scorso dallo stesso giudice, rispettivamente alla pena di 9 anni e 4 mesi, di 8 anni e 18 anni.
La sentenza di condanna, spiegano gli inquirenti, è stata emessa ad esito del giudizio, celebrato con rito abbreviato, instaurato a seguito dell’operazione convenzionalmente denominata “Mauser”, che nel luglio 2014 aveva portato all’arresto – da parte di carabinieri di Reggio Calabria – di 16 persone appartenenti alla cosca Cacciola di Rosarno, per le ipotesi di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, sequestro di persona e riduzione in schiavitù.
Sempre nell’ambito dei controlli effettuati dall’Arma, in di Gioia Tauro, sono state arrestate in flagranza di reato 8 persone e ne è stata denunciata un’altra in stato di libertà per detenzione illegale di armi clandestine, ricettazione e furto aggravato.
Il primo arresto è riferito a Damiano Amato, di anni 27, pregiudicato, nei sotterranei della cui abitazione i militari hanno rivenuto, celati in tubi di pvc e guaine in plastica murati, un fucile automatico, a canne mozze, calibro 12 marca Benelli con matricola abrasa, un fucile a due canne affiancate calibro 16, senza marca e con matricola abrasa, 19 munizioni calibro 16 a pallini marca R.C. e una canna mozzata calibro 16 con matricola abrasa. Le armi e le munizioni rinvenute, efficienti ed in ottimo stato di manutenzione, sono state sequestrate per i successivi accertamenti tecnico-balistici.
Le altre sette persone, di cui alcune con precedenti, sono state ammanettate per furto aggravato di energia elettrica, mentre per lo stesso reato è stata denunciata un’altra persona.