Un medico primario dell’ospedale di Castrovillari è stato raggiunto da una misura cautelare, eseguita dai finanzieri del comando provinciale di Cosenza, con cui viene sospeso dall’esercizio della professione per un anno perché accusato di assenteismo. Il provvedimento è stato emesso dal giudice Luca Colitta su richiesta della procura del Pollino guidata dal procuratore facente funzione Simona Manera.
L’indagata è una donna medico, M.A., che dirige la struttura Complessa del Centro di Salute Mentale dell’Ospedale di Castrovillari.
Dalle indagini, dirette dal pm, Mauron Gallone, sono emersi numerosi casi di assenteismo ingiustificato dall’ufficio da parte della dottoressa. Le fiamme gialle mediante captazioni video, servizi di osservazione e pedinamento, hanno potuto raccogliere elementi probatori circa le condotte della dirigente.
Dalla documentazione acquisita presso l’Asp di Cosenza, nonché analisi dei tabulati telefonici, i finanzieri della compagnia di Castrovillari hanno ricostruito – relativamente al periodo intercorrente tra il 2018 ed il 2020 – numerosi e circostanziati episodi di assenteismo, di illegittimo ed ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa attestazione della presenza in servizio da parte della donna, per un totale di circa 186 ore di servizio, di fatto mai effettuate.
Contravvenendo ai propri doveri, l’indagata usava allontanarsi dall’ufficio senza alcuna valida ragione lavorativa, per fare la spesa, per esigenze di carattere personale o, in un caso, per recarsi a sporgere denuncia presso un Ufficio di Polizia in relazione ad una vicenda di natura privata.
In alcune occasioni, è stato anche documentato che, mentre risultava in servizio a Castrovillari, di fatto, la donna si trovava, sempre per ragioni di natura personale, fuori Regione (Basilicata e Campania).
Numerosi gli episodi in cui, mediante un indebito utilizzo del badge marcatempo, – secondo l’accusa – la dottoressa ha falsamente attestato la propria presenza sul luogo di lavoro, pur non essendo fisicamente presente o comunque presentandosi presso il Reparto del Centro Salute Mentale di Castrovillari, salvo andare via dopo pochi minuti.
All’esito dell’attività investigativa, il giudice ha disposto la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di un pubblico servizio per la durata di un anno ed il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, anche per equivalente, delle somme di denaro corrispondenti agli emolumenti illecitamente percepiti durante i periodi di indebita e fraudolenta assenza dal servizio, per un importo di circa 10.300 euro.
I delitti contestati all’indagata sono quelli di “truffa aggravata ai danni dello Stato” e di “fraudolenta attestazione della presenza in servizio”, reato che comporta, tra l’altro, il licenziamento per giusta causa per i responsabili delle condotte assenteistiche.