“Rifiuto un’interpretazione notarile della funzione di presidente del Consiglio regionale. Ed è per questo che, pur rispettando le prerogative dei colleghi consiglieri, non considero prioritario né utile il progetto di legge sul trattamento pensionistico degli eletti”.
Lo afferma il presidente dell’assemblea legislativa calabrese, Nicola Irto, che prende posizione dopo lo scandalo della proposta di legge bipartisan depositata lo scorso 9 febbraio da 20 consiglieri eletti nel 2014.
“Questo progetto di legge a mio avviso deve cedere il passo dinanzi alle ben altre emergenze che contraddistinguono la realtà socio-economica calabrese. In una regione i cui indicatori sono complessivamente così negativi il lavoro delle Commissioni e dell’Aula va concentrato sui tanti problemi che attanagliano il nostro territorio e non su tematiche che rischiano di scadere nell’autoreferenzialità”.
Sulla vicenda dei vitalizi erano intervenuti ieri il Movimento 5 Stelle, il presidente della giunta regionale Oliverio e il Pd calabrese che hanno preso nette distanze dall’iniziativa che vede tra i firmatari alcuni esponenti democratici come, citandone tre su sei, l’ex presidente del Consiglio Scalzo, Mimmo Bevacqua e Sebi Romeo e 5 della lista Oliverio Presidente, tra cui Orlandino Greco e Franco Sergio. Il vitalizio era stato abolito la scorsa legislatura e i proponenti di questa proposta sono quasi tutti alla prima legislatura.