I carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto, hanno rintracciato e arrestato tre persone in tre diverse esecuzioni di mandati d’arresto emanati a seguito di condanne.
Il primo arresto è stato operato a carico di un trentaduenne italiano, M.P., imputato nell’inchiesta Jonny il quale è stato condannato alla pena di 4 anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso, provvedimento emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro, confermato dalla pronuncia della Corte di Cassazione della scorsa settimana.
I fatti attribuiti all’uomo risalgono al 2016, quando l’odierno arrestato ha danneggiato, estorto denaro e minacciato in particolare un’impresa del territorio. Per i reati appena descritti è stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso, poiché il soggetto è risultato essere associato alla cosca “Arena” di Isola di Capo Rizzuto e aver attuato i comportamenti descritti avvalendosi dell’appartenenza all’associazione mafiosa e dell’intimidazione che questa provoca.
Il soggetto, rintracciato ad Isola di Capo Rizzuto, dopo le formalità di rito è stato accompagnato al carcere di Catanzaro.
Dietro le sbarre a Catanzaro è finito anche un trentottenne di Isola, M.A.G., condannato dalla Corte d’Appello del capoluogo di regione, a un anno e 9 mesi di reclusione per vari reati, quali resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, e furti; per alcuni reati è stata riconosciuta l’aggravante di aver agito al fine di agevolare un’associazione mafiosa. I fatti attribuiti al soggetto dall’imputazione, risalgono al 2012 e al 2013.
Un 43enne di origine rumena residente ad Isola è invece finito in cella a Crotone per scontare una pena di 5 anni e 8 mesi di reclusione, rimediata dal tribunale pitagorico per maltrattamenti in famiglia, attuati anche con lesioni ai danni della vittima, commessi nel 2016 e un episodio di ricettazione commesso nel 2017.