I Carabinieri della Stazione di Rende hanno dato esecuzione alla sostituzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con quella degli arresti domiciliari nei confronti di un cinquantacinquenne, per essersi reso responsabile in più occasioni di atti persecutori e minacce.
Il cinquantacinquenne cosentino, lo scorso 12 novembre, in violazione del divieto di contattare la vittima, le inviava un ulteriore messaggio di minaccia ingenerando nella persona offesa, un professionista rendese, un fondato timore per la propria incolumità.
Il Gip di Cosenza, vista l’istanza avanzata dal PM della locale Procura della Repubblica, ha ritenuto il comportamento dell’indagato reiterativo della condotta già censurata, decretando perciò la sostituzione della misura in atto con quella degli arresti domiciliari.
A Cosenza, i Carabinieri della locale hanno arrestato in flagranza di reato un 47enne per maltrattamenti in famiglia in danno della compagna convivente.I militari cosentini della Sezione Radiomobile sono tempestivamente intervenuti quando la donna ha chiesto aiuto tramite la centrale operativa, accertando che, all’interno della sua abitazione, fosse stata, poco prima, da lui aggredita e minacciata con un coltello.
La persona offesa era, infatti, costretta a ricorrere alle necessarie cure mediche presso l’Ospedale di Cosenza. In esito agli approfondimenti di indagine svolti, è, inoltre, emerso che non si trattasse di fatti estemporanei, avendo subito, in precedenza, altre violenze e vessazioni.
L’arrestato è stato associato, su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Cosenza, presso la casa circondariale di Cosenza, dove attualmente si trova in regime di custodia cautelare in carcere, a seguito dell’udienza di convalida innanzi al GIP presso il Tribunale di Cosenza, essendo stati riconosciuti nei suoi confronti i gravi indizi di colpevolezza del delitto di maltrattamenti in famiglia e, inoltre, il pericolo che potesse commettere altri reati della stessa specie, tenuto conto delle modalità di realizzazione della condotta contestata, grave e allarmante.