Si allarga ad altri 29 indagati l’inchiesta sui presunti brogli elettorali alle elezioni comunali di Reggio Calabria del 20 e 21 settembre 2020, che lo scorso 14 dicembre ha già portato all’arresto del consigliere comunale del Pd, Antonino Castorina, accusato di varie fattispecie di falso e reati elettorali, e di un presidente di seggio. Insieme a Castorina fu arrestato anche il presidente di seggio Carmelo Giustra.
Tra i nuovi 29 indagati che hanno ricevuto avvisi di garanzia, ci sono i componenti, tra presidenti segretari e scrutatori, di sette sezioni su cui sono stati effettuati i riscontri dalla Digos, che ha eseguito l’indagine coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai sostituti Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo.
L’accusa ipotizzata per loro è di avere alterato i registri e le liste elettorali. Fonti di procura confermano che si tratta di un’attività che va nel solco della richiesta dell’ordinanza di misura cautelare avanzata dalla Procura e accolta dal gip un mese fa.
Una volta accertato che in quei seggi sono stati registrati elettori che in realtà poi si è scoperto non essersi mai recati a votare, la Procura adesso vuole accertare chi effettivamente, tra i componenti del seggio, li abbia registrati con la formula “per conoscenza personale”.
Presidenti, segretari e scrutatori, quindi, dovranno essere sentiti con le garanzie previste dalla legge ed è per questo è stato emesso l’avviso di garanzia, definito da fonti di procura un “atto necessitato”. Gli interrogatori sono fissati a partire da giorno 14 gennaio.