Raganello, il M5S attacca Pappaterra: “E’ inadeguato, si cambi”

Il vice presidente del gruppo pentastellato al Senato, Arnaldo Lomuti, auspica che ai vertici dell'ente pubblico ci sia un "cambiamento".

Carlomagno

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Da sinistra il presidente del Parco del Pollino Domenico Pappaterra, i soccorritori al Raganello e il senatore M5s Arnaldo Lomuti
Da sinistra il presidente del Parco del Pollino Domenico Pappaterra, i soccorritori al Raganello e il senatore M5s Arnaldo Lomuti

Bordata del Movimento 5 stelle contro il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, dopo la tragedia nelle gole del Raganello. Il vice presidente del gruppo al Senato, Arnaldo Lomuti, auspica che ai vertici dell’ente pubblico ci sia un “cambiamento”.

“Non è più tollerabile – spiega il senatore lucano – l’inadeguatezza della governance del Parco, è il momento del cambiamento della responsabilità, dell’imparare a programmare dell’agire nell’interesse e per il benessere comune è il momento di cambiare registro e cambiare modo di concepire e governare la cosa cosa pubblica di imparare la consapevolezza e la pianificazione”.

Il senatore Lomuti ha inoltre chiesto alle “istituzioni preposte, la comunità del Parco, l’Ente Parco”, di “farsi carico di un’appropriata regolamentazione delle attività nella valle del Raganello e dell’intero Parco”.

Pappaterra: “Noi non competenti su fruibilità” – Domenico Pappaterra, al vertice dell’ente Parco da 11 anni per nomina del ministero dell’Ambiente, all’indomani della tragedia del Raganello, aveva affermato che sulle Gole dove si è consumato il dramma l’ente da lui guidato non ha responsabilità. L’ente parco “ha una competenza residuale che è quella di tutelare l’ecosistema di quell’area e non ha quindi certamente competenza in materia di accessibilità o di garantire la sicurezza ai fruitori”, ha detto.

La relazione del Parco al ministero dell’Ambiente – Nel “Progetto Gole Sicure” l’Ente Parco nazionale del Pollino ha svolto attività “finalizzata, relativamente alle sue competenze, alla sostenibilità ambientale attraverso la mitigazione degli effetti della pressione antropica sulle Gole del Raganello”, è scritto nella relazione che l’Ente Parco ha trasmesso venerdì al Ministero dell’Ambiente e al prefetto di Cosenza, Paola Galeone. La relazione ricorda la “finalità principale per cui è stato istituito il Parco, ovvero quella della tutela della biodiversità”.