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Il prefetto di Catanzaro Francesca Ferrandino ha nominato la Commissione di accesso antimafia presso l’Asp del capoluogo coinvolta il 12 novembre scorso nell’indagine della Dda “Quinta Bolgia” culminata con gli arresti di funzionari, tra cui vertici della azienda sanitaria, politici e diversi affiliati alla ‘ndrangheta lametina accusati a vario titolo di una serie di gravi reati commessi per accaparrarsi il servizio ambulanze, ma non solo, dell’ospedale di Lamezia Terme.
Gli atti dell’inchiesta coordinata dal procuratore Nicola Gratteri e dal sostituto Elio Romano, come da prassi, erano stati trasmessi al prefetto di Catanzaro per le valutazioni di competenza. Da quì la decisione di nominare la commissione di accesso agli atti.
L’Asp di Catanzaro è la seconda azienda sanitaria calabrese a essere sotto i riflettori del Viminale. Lo scorso mese di Luglio il prefetto di Reggio Calabria aveva disposto l’accesso ispettivo antimafia nell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria al fine di verificare forme di infiltrazione mafiosa a seguito di anomalie contabili su cui indaga la Dda dello Stretto.