Arrestato Cristaudo, “re” delle sale da gioco a Lamezia

Carlomagno

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I Finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro, coordinati dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio e dal pm Marta Agostini, hanno arrestato e posto ai domiciliari Giuseppe Cristaudo, noto imprenditore lametino 48enne. Contestualmente è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di sette società a lui riconducibili. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della Procura.

Nello specifico, si tratta dell’aggravamento della precedente misura disposta nei confronti di Cristaudo, imprenditore operante nel settore della gestione di sale gioco e biliardi, videogames e slot machine, che era stato recentemente individuato come responsabile di bancarotta fraudolenta, omessa dichiarazione dei redditi e peculato nell’ambito dell’Operazione “Tyche 2” condotta dal nucleo di polizia tributaria – gruppo tutela economia di Catanzaro culminata, nello scorso mese di giugno, con la notifica a Giuseppe Cristaudo e alla moglie Titina Caruso della misura del divieto temporaneo di esercitare ogni attività di impresa e con l’ingente sequestro di immobili, apparecchi da gioco e di una sala bowling da 12 piste della “Casimò Entertainment S.r.l.”.

Le ulteriori indagini compiute dai finanzieri sotto la direzione di questa Procura della Repubblica, corroborate anche da attività tecniche, hanno consentito di accertare che l’indagato, nonostante il divieto impostogli dallo specifico provvedimento giudiziario, continuava tranquillamente a dirigere personalmente ed attivamente attività commerciali formalmente intestate alla moglie e al figlio.

Cristaudo, anche dopo le esecuzioni della citata misura interdittiva, seguitava a recarsi presso i locali della “Casimò Entertainment S.r.l.” e della “Slot Village S.r.l.” dove contattava fornitori, impartiva quotidianamente direttive ai dipendenti, nonché assicurava una costante e scrupolosa presenza presso le attività commerciali.

Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza hanno permesso di accertare anche che il Cristaudo ha continuato ad occuparsi degli incassi delle predette due società, avendo accesso diretto alla cassa e alla cassaforte delle stesse.

Sulla base di quanto emerso, il gip accoglieva la richiesta di aggravamento della misura in atto proposta dalla procura, disponendo, altresì, il sequestro delle sette società attive riconducibili direttamente o indirettamente al predetto o ai suoi familiari in quanto la libera disponibilità delle stesse in capo all’indagato avrebbe potuto aggravare o protrarre le conseguenze dei reati contestati o, soprattutto, agevolarne la commissione di altri.

Le sette società sequestrate sono tutte con sede a Lamezia Terme, cinque sono attive nel complessivo settore delle sale gioco e biliardo, una è un “Bed and Breakfast” ed una si occupa di noleggio di imbarcazioni da diporto.