Assalto al caveau di Caraffa, giudici riconoscono aggravante mafiosa

Per due degli imputati. Il colpaccio a dicembre 2016 nei confronti di un caveau della Sicurtransport. Il bottino era stato quantificato in otto milioni e 170 mila euro.

Carlomagno

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Ciò che resta del caveau della Sicurtrasport dopo il colpaccio
Il caveau della Sicurtrasport assaltato 

La Corte d’Appello di Catanzaro ha riconosciuto l’aggravante mafiosa per i reati contestati a
Giovanni Passalacqua e a Dante Mannolo, entrambi 34enni, coinvolti nella rapina da 8 milioni di euro avvenuta al caveau della Sicurtransport, a Caraffa di Catanzaro, nel dicembre del 2016.

I giudici hanno confermato la sentenza di primo grado: 14 anni di reclusione per entrambi. Questa decisione arriva dopo l’annullamento con rinvio, limitatamente all’aggravante mafiosa, da parte della Corte di Cassazione a marzo scorso.

La Suprema Corte aveva, infatti, accolto le tesi dell’accusa secondo la quale è stato Giovanni Passalacqua, di origine rom, l’ideatore della rapina, effettuata dopo avere ottenuto il placet delle cosche crotonesi, tramite Dante Mannolo, nipote del boss di San Leonardo di Cutro Alfonso Mannolo, in cambio di una parte del denaro.

La rapina del 4 dicembre del 2016 fruttò oltre 8 milioni di euro e venne compiuta in stile militare da circa una ventina di persone pesantemente armate che utilizzarono mezzi ed escavatori per sfondare il “bunker” della Sicurtransport. La banda, calabro-pugliese, fu individuata e presa dalla Polizia nel 2018.

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