Scomparsa Barbara Corvi, giudice si riserva sull’archiviazione

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Barbara Corvi e Roberto Lo Giudice

Perugia – Il gip di Terni si è riservato la decisione in merito all’opposizione alla richiesta della procura di archiviare due procedimenti relativi al presunto omicidio di Barbara Corvi, scomparsa da Montecampano di Amelia nell’ottobre del 2009 all’età di 35 anni.

I due fascicoli vedono entrambi indagato l’ex marito della Corvi, il cinquantunenne Roberto Lo Giudice che si è sempre proclamato estraneo alla sparizione della donna. L’udienza davanti al gip è durata oltre quattro ore. La decisione è attesa nei prossimi giorni.

Le istanze di opposizione alle archiviazioni sono state presentate dai legali che rappresentano i familiari della donna, gli avvocati Giulio Vasaturo e Vincenza Rando. Il primo fascicolo è scaturito dalle indagini dei carabinieri che il 30 marzo del 2021 erano sfociate nell’arresto del Lo Giudice, poi annullato dal riesame, con l’uomo tornato libero, e la decisione è stata confermata dalla Cassazione.

Il secondo invece si baserebbe sulle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia il quale avrebbe indicato che Barbara Corvi sarebbe stata portata via da Montecampano il giorno stesso della scomparsa, uccisa e quindi sepolta in un bosco dell’Aspromonte.

In aula, il procuratore Liguori ha ribadito la richiesta di archiviazione mentre gli avvocati della famiglia Corvi hanno sostenuto come ci sia ancora la necessità di chiarire diversi aspetti, piste investigative – come quella del collaboratore di giustizia – che a loro avviso meritano approfondimenti non ancora compiuti e che solo il gip può disporre.

Di diverso avviso i legali difensori del Lo Giudice, gli avvocati Giorgio Colangeli e Cristiano Conte, che hanno sostenuto l’estraneità del proprio assistito rispetto a qualsiasi collegamento con la scomparsa di Barbara Corvi, invocando l’archiviazione di entrambi i procedimenti. (ansa)