‘Ndrangheta nel Milanese, sequestro beni per elemento di spicco a Rho

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
archivio

La Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di sequestro di prevenzione emesso, su richiesta del Questore di Milano, dal locale Tribunale a carico di un cittadino italiano di 48 anni, ritenuto elemento di spicco della locale di ‘ndrangheta di Rho.

Il destinatario del sequestro è stato uno delle 55 persone facente parte dell’indagine “Locale di Rho” le quali sono state indagate per i reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, traffico di armi ove lo stesso risultava essere il coordinatore dell’attività illecita. In ragione dei precedenti, del quadro indiziario di riferimento, ne deriva un giudizio di pericolosità sociale storica per l’appartenenza al sodalizio mafioso.

Da tali elementi, è emerso, altresì, un quadro fattuale che consente di definire il 48enne quale elemento abitualmente dedito alla commissione di reati che, in relazione alla mancanza di redditi leciti, anche da parte dei familiari, consentono l’applicazione della misura patrimoniale.

In particolare, all’esito di accertamenti patrimoniali, gli agenti sono risaliti a un’immobile acquistato all’asta dalla figlia del 48enne risultante finanziato unicamente dai proventi originati dalle attività illecite svolte dall’uomo poiché la stessa risulta priva di ogni forma di reddito e non aver svolto nessuna attività lavorativa.

Il decreto di sequestro, emesso nei giorni scorsi dal Tribunale di Milano – Sezione autonoma misure di prevenzione, ha colpito la totalità del patrimonio riferibile al 48enne composto da un’unità immobiliare ad Arluno (Milano) intestata alla figlia, oltre ai conti correnti dello stesso, della moglie e dei suoi figli per un valore stimato di 240mila euro.