Castrovillari, protesta degli studenti contro la chiusura delle scuole

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Gli studenti delle scuole superiori di Castrovillari (Liceo scientifico, Istituto tecnico industriale statale e Liceo classico), con cartelli e slogan, hanno contestato oggi la scelta di chiudere l’accesso alle lezioni in presenza stabilito con propria ordinanza dal presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì.

“Le nostre scuole – hanno scritto gli studenti in una lettera inviata a Spirlì, e all’assessore regionale all’Istruzione Sandra Savaglio – lo scorso 24 settembre, hanno voluto riprendere la didattica in presenza impegnandosi al massimo per garantire la sicurezza degli studenti, e ciò è stato possibile solo grazie alla forte volontà dei dirigenti scolastici e degli insegnanti, che con notevoli sacrifici, tutelano il nostro diritto all’istruzione. Riattivare la didattica a distanza, a nostro avviso, è una regressione. Il vero problema di questa emergenza Covid-19 non siamo noi studenti, ma l’impotenza della politica e delle istituzioni, a tutti i livelli, di garantire il nostro diritto all’istruzione attraverso il potenziamento delle infrastrutture necessarie alla scuola. La politica e le istituzioni dimostrano ancora una volta che è molto più semplice intervenire sull’anello più debole della catena sociale”.

Per gli studenti, la didattica a distanza “significa creare disparità nell’apprendimento e impossibilità da parte di tante famiglie a garantire il diritto allo studio dei propri figli” visto che “la connessione ad internet non è stabile ed eccellente in tutti i comuni calabresi, e gli studenti che hanno fratelli e sorelle che in contemporanea dovranno seguire le lezioni attraverso la didattica a distanza, saranno fortemente penalizzati”. Per i ragazzi ospedali e tribunali sono i veri focolai fino ad oggi; “e se uno dei problemi è il trasporto pubblico, bisogna intervenire su quello, aumentare le corse per gli studenti, troppo semplice intervenire sulla scuola, sospendendo le lezioni in presenza”. (ansa)