Ai Lettori
Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.
L’ambulanza è arrivata in netto ritardo e un uomo con un un infarto in corso è morto durante il trasporto autonomo in ospedale, dopo una lunga e inutile attesa del 118. E’ successo a Cosenza.
Secondo una prima ricostruzione, la vittima, Francesco Vescio, operaio lametino di 53 anni, stava lavorando all’istituto agrario di Cosenza quando ha improvvisamente accusato un malore, probabilmente un infarto.
I colleghi hanno immediatamente allertato il 118, ma l’attesa dell’ambulanza è stata troppo lunga, circa mezz’ora, e hanno così deciso di caricare il signor Franco Vescio su una vettura e portarlo autonomamente in ospedale Annunziata.
L’ambulanza li ha incontrati poco dopo, su viale Guglielmo Marconi, ma purtroppo per l’uomo, non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono giunti anche i Carabinieri per gli accertamenti del caso. Non si esclude una informativa in Procura.
L’uomo poteva forse salvarsi se solo l’ambulanza fosse intervenuta tempestivamente senza troppe domande… Il grosso problema è che oggi le ambulanze scattano subito solo se una persona ha un tampone “positivo” al cosiddetto covid e per un ricovero in reparto a duemila euro al giorno. Una vergogna!