È morto il giornalista Amedeo Ricucci, vero inviato di guerra

Il giornalista è deceduto nella camera d’albergo di Reggio Calabria nella quale si trovava per realizzare uno speciale sulla ’Ndrangheta. Da circa tre anni combatteva contro un tumore al fegato. E' stato inviato speciale di Professione Reporter, Mixer, TG1 e La Storia siamo noi, seguendo i più importanti conflitti degli ultimi vent’anni. Funerali nella sua Cetraro, in provincia di Cosenza, dove era nato 63 anni fa

Carlomagno

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REGGIO CALABRIA – È morto il giornalista Amedeo Ricucci. Aveva 63 anni e da circa tre combatteva contro la più crudele delle guerre: la malattia che, stamattina, l’ha strappato alla vita nella camera d’albergo di Reggio Calabria nella quale si trovava per realizzare uno speciale del Tg1 sulla ’Ndrangheta. Quando l’operatore che si trovava con lui l’ha raggiunto in camera, per accompagnarlo in ospedale, è collassato sulla soglia del bagno. Stava male da due giorni, ma a questa trasferta non aveva voluto rinunciare per vivere, fino all’ultimo, la sua missione: il giornalismo. Da circa tre anni combatteva contro un tumore al fegato, che con le cure era riuscito a tenere a bada, ma negli ultimi mesi l’aveva aggredito ad un polmone.

Nato a Cetraro, in provincia di Cosenza, il 31 luglio 1958, è stato inviato speciale di Professione Reporter, Mixer, TG1 e La Storia siamo noi, seguendo i più importanti conflitti degli ultimi vent’anni. Era con Ilaria Alpi e Miran Hrovatin nel viaggio in Somalia, che il 20 marzo del 1994 si concluse con l’assassinio della giornalista del TG3 e del suo cameraman. Ed era con il fotoreporter del Corriere della Sera, Raffaele Ciriello, quando è stato ucciso a Ramallah il 13 marzo 2002. Su questo episodio ha pubblicato su questo episodio il libro “La guerra in diretta – Iraq, Palestina, Afghanistan, Kosovo. Il volto nascosto dell’informazione televisiva”. Nel settembre 2011 aveva creato il blog Ferri Vecchi e dal 2013 era entrato nella redazione di Speciale TG1.

Il 3 aprile 2013 è stato era stato sequestrato in Siria, assieme ai colleghi Elio Colavolpe, Susan Dabbous e Andrea Vignali, dagli uomini del Fronte al-Nuṣra affiliato all’Isis, e liberato assieme a tutti gli altri 11 giorni dopo.

Ha ricevuto l Premio Javier Valdez (2020), il Premio Speciale della Giura al Religion Today Film Festival (2020), il Premio Carlo Azeglio Ciampi “La Schiena dritta” (2019), il Premio Acqui Storia (2019) per La storia in TV, il Premio “L’Anello Debole” al Capodarco l’Altro Festival 2018, il Premio Miglior Documentario al Video Festival Imperia 2018, il Premio “Il Coraggio delle Immagini” al Festival Le Voci dell’Inchiesta 2018, il Montecarlo Television Festival (2016), il Festival del cinema di Salerno (2000 e 2010), il Premio Ilaria Alpi (2001), il Premio Internacionale de la Convencion (Cuba, 2015), il Tv Festival di Bar, Montenegro, (2010), il Premio Giornalisti del Mediterraneo (2012 e 2015), il Premio “La Matita Rossa e Blu” (2013).

Nel 2019 ha pubblicato il libro Cronache dal fronte (Castelvecchi Editore) che ha vinto il Premio Acqui Storia. Nel 2020 ha pubblicato “Caro COVIDiario”, raccontando sla sua quarantena nei mesi di lockdown.
I funerali di Amedeo Ricucci saranno celebrati a Cetraro mercoledì 13 luglio, alle ore 17, nella Chiesa di San Benedetto.

Alla famiglia ed ai colleghi di Amedeo, il profondo cordoglio del Direttore e della Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)