Morte donna dopo intervento, a giudizio un medico

Carlomagno

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ospedale rossano

Disposto il rinvio a giudizio nei confronti di un medico dell’ospedale di Rossano con l’accusa di omicidio colposo, in seguito al decesso di una settantenne di Bocchigliero verificatosi dopo un intervento di rimozione di un calcolo alle vie biliari nel 2019. I familiari della vittima sono tutti rappresentati e difesi dall’avvocato penalista Raffaele Meles del Foro di Castrovillari.

I fatti risalgono all’ottobre del 2019, data in cui la donna si era recata nell’ospedale di Rossano per un intervento di esportazione di un calcolo formatosi sulla parete duodenale. Dopo l’intervento la paziente iniziò ad avvertire dei forti dolori in tutta la parte addominale, tanto che fu necessario un secondo intervento chirurgico. Le condizioni, tuttavia, continuarono a peggiorare e i familiari iniziarono a chiedere il trasferimento della donna presso un’altra struttura. Il trasferimento venne disposto dopo undici giorni dall’intervento presso l’ospedale di Cosenza, dove la donna fu sottoposta ad altri accertamenti dai quali emerse che era stata forata la parete duodenale. Nonostante un ulteriore intervento chirurgico d’urgenza, a fine novembre si verificò il decesso.

Da qui l’immediata denuncia–querela dei familiari, i quali conferirono mandato difensivo all’avvocato penalista Raffaele Meles che nominò anche due consulenti di parte. In origine i medici iscritti nel registro degli indagati erano tre: due operanti nell’ospedale di Cosenza e l’altro in quello di Rossano.

Il procedimento venne incardinato a Cosenza dove, in un primo momento, la Procura chiese l’archiviazione. Richiesta alla quale si oppose la difesa dei familiari della donna giungendo, a luglio 2020, alla decisione del Gip che archiviò la posizione dei due medici cosentini rimettendo gli atti al Tribunale di Castrovillari, territorialmente competente, per la posizione del medico dell’ospedale di Rossano.

Ad ottobre 2022 venne fissata l’udienza preliminare all’esito della quale il Gip di Castrovillari, in totale accoglimento delle tesi dell’accusa e dell’avvocato Raffaele Meles riteneva gli elementi raccolti idonei a sostenere l’accusa in dibattimento, rinviando a giudizio il medico con l’accusa di omicidio colposo.

Enorme soddisfazione viene espressa dall’avvocato Meles: «C’era come l’impressione che su tale vicenda troppe cose non andassero per il verso giusto: mi riferisco al mancato esame autoptico sulla salma della signora sebbene più volte sollecitato, alla singolare richiesta di archiviazione, al troppo tempo trascorso prima che si arrivasse a formulare l’ipotesi di reato in capo al medico rossanese, insomma, tutti elementi che avevano gettato nell’ulteriore sconforto i familiari della vittima, i quali non chiedevano altro che giustizia. Per fortuna – continua l’avvocato Meles – l’impegno e la costanza nel sostenere le proprie tesi, ha fatto sì che l’Ufficio di Procura di Castrovillari ed il GIP del medesimo Tribunale ravvisassero profili di responsabilità in capo al medico, ora imputato, tale da rinviarlo a giudizio così da fare chiarezza sulla vicenda». La prima udienza è stata fissata a metà gennaio 2023.