Antenne 5G, da Straface una proposta per limitarne le installazioni: “Tutelare salute e sicurezza”

Il consigliere regionale di Forza Italia, presidente della Commissione Sanità, ha presentato la proposta di legge: «Un dovere morale, servono regole che disciplinino la materia»

Carlomagno

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Il consigliere regionale di Forza Italia Pasqualina Straface, ha presentato una proposta di legge regionale per «salvaguardare la salubrità e la sicurezza negli ambienti di vita e proteggere la popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde» (le cosiddette e pericolose Antenne 5G, ndr). È quanto fa sapere la presidente della terza commissione regionale Sanità.

La proposta di legge ad hoc «disciplina la localizzazione, l’installazione, la modifica ed il controllo degli impianti fissi per telecomunicazioni e radiodiffusione e degli elettrodotti, al fine di perseguire obiettivi di tutela della salute e di salvaguardia della popolazione esposta ad emissioni elettromagnetiche. Si vuole, inoltre, assicurare la corretta localizzazione degli impianti, in raccordo con la pianificazione territoriale, ambientale e urbanistica locale; prevenire e ridurre l’inquinamento ambientale, dovuto alle emissioni elettromagnetiche degli impianti e assicurare la tutela generale dell’ambiente e del paesaggio, in coerenza con gli indirizzi statali. Tra gli obiettivi della proposta, inoltre, ci sono quelli di garantire il rispetto delle prescrizioni tecniche nell’esercizio degli impianti; di concorrere all’approfondimento delle conoscenze scientifiche relative agli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e di assicurare ai cittadini informazioni complete e tempestive».

La proposta di legge prevede che le istanze di installazione delle antenne (5G) dovranno essere presentate ai comuni e, contestualmente, alla Regione, all’Arpacal ed al Corecom.

«È un atto dovuto – spiega il consigliere Straface – a tutela delle popolazioni anche perché troppo spesso le antenne vengono installate, in casi sempre più frequenti, nelle vicinanze di abitazioni, scuole e addirittura asili. Con la ratio di questa legge ho colto le istanze che provengono dai territori, non ultimi i cittadini di Sibari, in protesta per giorni nelle scorse settimane, proprio a causa dell’installazioni di ripetitori per reti telefoniche a cinquanta metri da un asilo e due scuole elementari, nonché l’appello di Gianni Papasso, sindaco di Cassano allo Ionio e presidente regionale facente funzioni dell’Associazione nazionale comuni italiani. Regolamentare a livello regionale gli impianti che producono elettromagnetismo e tutelare i cittadini, soprattutto i bambini – conclude Pasqualina Straface – è un dovere morale».