Cellulari introdotti nel carcere di Cosenza, indagati 5 detenuti e 2 familiari

Carlomagno

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Per quattro mesi avrebbero utilizzato un cellulare all’interno del carcere “Cosmai” di Cosenza. Così cinque detenuti e 2 familiari sono indagati dalla Procura cosentina. Si tratta di quattro camorristi e uno spacciatore di Cassano allo Ionio, nonché di due congiunti che in visita avrebbero introdotto in carcere un telefonino, almeno per quanto scoperto, ma potrebbero esserci altri dispositivi occultati nelle celle o nell’area dove i detenuti passano la cosiddetta “ora d’aria”.

Secondo quanto ricostruito da Leonardo Gagliardi, comandante regionale Nucleo investigativo Polizia penitenziaria, dopo l’introduzione del cellulare, un telefono Gsm di piccole dimensioni, sarebbero stati numerosi gli indebiti contatti con l’esterno. La scoperta è stata fatta nel corso di una indagine interna che si è sviluppata attraverso l’estrapolazione dei dati dei tabulati telefonici.

“Questi sono tutti contatti clandestini – ha detto il comandante al Tgr Calabria – quindi non si può escludere che i contatti abbiano anche la finalità di mantenere il loro status detentivo e la loro posizione di supremazia all’esterno pur essendo in stato di detenzione”. I quattro campani sono ristretti in stato di alta sicurezza.