Protesta agricoltori, i trattori arrivano anche a Cosenza

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Sono circa un centinaio i trattori che stamane hanno raggiunto Cosenza, nei pressi della stazione ferroviaria di Vagliolise, giungendo da diverse zone della provincia.

Le ragioni della protesta sono ormai note, ma gli agricoltori non hanno intenzione di fermarsi e proseguono la mobilitazione in attesa di gesti concreti da parte del governo italiano e della Commissione europea.

“Le associazioni di categoria ci hanno abbandonato – ha detto uno dei manifestanti – per dedicarsi alla politica. Ci hanno utilizzato strumentalmente per il loro tornaconto personale. Sono stati radunati gli agricoltori nelle manifestazioni pubbliche solo per far vedere quanto pesava in quel momento quella determinata categoria, ma non si sono più fatti carico delle nostre reali difficoltà”.

Per ragioni di sicurezza il traffico lungo la statale 107 non è stato bloccato e i mezzi dei manifestanti sono stati fatti parcheggiare negli spazi tra le carreggiate. “Siamo i veri tutori dell’ambiente e delle politiche green – ha aggiunto un altro degli agricoltori presenti – ma non a queste condizioni.

“Siamo stati messi in ginocchio dal governo con costi di produzione altissimi. Ci aspettiamo un annuncio reale da parte del governo rispetto alla tutela dei costi di produzione, altrimenti resteremo qui. Siamo in rotta con la realtà, qualcosa non ha funzionato, chi doveva battere i pugni non l’ha fatto e non ci ha tutelato, dunque adesso ci aspettiamo un segnale forte”.