Giudice revoca custodia in carcere per Matacena e dissequestra i beni

Nell'ambito del processo “Breakfast. Il magistrato ha accolto, contro il parere della dda, le istanze dei legali che hanno difeso l'ex parlamentare di FI.

Carlomagno

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Amedeo Matacena

È stata revocata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nell’ambito dell’inchiesta “Breakfast”, condotta dalla Dda di Reggio Calabria, a carico dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.

La revoca è stata disposta dal Gip distrettuale di Reggio Calabria, Vincenza Bellini, con il parere contrario della Dda.

Il Gip ha accolto l’istanza presentata dai difensori di Matacena, Marco Tullio Martino e Renato Vigna. Il giudice ha anche disposto il dissequestro dei beni di Matacena, che è da anni rifugiato a Dubai, negli Emirati arabi.

Il dissequestro dei beni di Matacena è stato motivato dal Gip dal lungo tempo trascorso dalla data di commissione dei reati contestati all’ex parlamentare e dall’esclusione, in fase cautelare, della contestata aggravante mafiosa.

Nell’ambito dello stesso processo “Breakfast” erano stati arrestati e condannati in primo grado l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola e l’ex moglie di Matacena, Chiara Rizzo. Il giudice Bellini, inoltre, ha ritenuto confermato “il giudizio di gravita indiziaria” nei confronti di Matacena, che, nell’ordinanza di arresto a suo carico, era accusato di intestazione fittizia di beni, con l’aggravante mafiosa.

In una nota, l’avvocato Martino afferma che anche la Procura generale della Corte di Cassazione, in relazione ad un precedente ricorso, aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Matacena nell’ambito dell’inchiesta “Breakfast”.
“Ringrazio mia moglie e i miei avvocati perchè, grazie al loro impegno, è stata revocata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a mio carico nell’ambito dell’inchiesta “Breakfast” ed è caduto anche l’ultimo sequestro dei miei beni, che adesso tornano nella mia disponibilità. Alla fine la verità è venuta a galla. Adesso manca solo la ciliegina sulla torta: la sentenza della Corte Europea e giustizia, dopo tanta ingiustizia, sarà fatta”.