I Carabinieri reggini ricordano i colleghi uccisi in un agguato mafioso

Commemorazione a Palmi a quasi trent'anni dall'agguato in autostrada in cui persero la vita gli appuntati scelti Antonino Fava e Vincenzo Garofalo

Carlomagno

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 Vincenzo Garofalo e Antonino Fava
Da sinistra l’appuntato Vincenzo Garofalo e l’appuntato Antonio Fava, i due militari uccisi dalla ‘ndrangheta a Reggio nel 1994

Nella notte del 18 gennaio 1994, durante un servizio esterno, in prossimità del km 420 della A-2 Salerno – Reggio Calabria, gli Appuntati Scelti Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, effettivi all’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Palmi, insospettiti da un’auto, si avvicinarono per effettuare un controllo.

Fu allora che dalla vettura vennero sparati numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dei militari che furono feriti mortalmente. Le successive indagini consentirono di ricondurre l’agguato a una strategia criminale, propria delle cosche di ‘ndrangheta calabrese e di mafia siciliana, che negli anni ’90 fu particolarmente aggressiva nei confronti delle Istituzioni e dei loro rappresentanti.

Nella giornata odierna, nel 29° anniversario di quell’evento, i Carabinieri della Compagnia di Palmi, alla presenza del Prefetto, Dott. Massimo Mariani, del Questore, Dott. Bruno Megale, del Comandante Provinciale di Reggio Calabria, Col. Marco Guerrini, e dei familiari delle vittime, hanno ricordato i loro colleghi cadutinel vile attentato.

La commemorazione ha avuto inizio a Palmi, presso la Concattedrale, con la messa in suffragio dei militari caduti, officiata dal Vicario del Vescovo, Don Pino Varrà, per poi proseguire, con una deposizione di una corona d’alloro, presso l’area di sosta dell’autostrada prima dell’uscita di Scilla, ove fu perpetrato l’attentato e dove oggi si trova il monumento alla memoria dei 2 Carabinieri.

I militari e i familiari non hanno mancato, anche quest’anno, di far sentire la loro presenza, a testimonianza dell’inscindibile vincolo che lega nel tempo i militari in servizio, i commilitoni caduti nell’adempimento del dovere e le famiglie che hanno perso i loro cari.